Cancellate le manifestazioni contro il governo thai
Bangkok (AsiaNews) – I manifestanti dell’Udd (Partito democratico e contro la dittatura) che da giorni hanno occupato alcune zone della capitale, hanno deciso di mettere fine alle proteste con cui domandavano le dimissioni del premier Abhisit Vejjajiva. Oggi alle 11 (ora locale), Vera Musikapong, leader dell’Udd al parlamento, ha deciso di cancellare le manifestazioni attorno al parlamento. Con lui è stato d’accordo più del 70% dei presenti (circa 5 mila). La decisione è scaturita soprattutto a causa della massiccia presenza dell’esercito, che ha circondato i manifestanti con le magliette rosse, sostenitori dell’ex premier Thaksin Shinawatra, promettendo un corridoio di uscita sicura a tutti coloro che avrebbero abbandonato la dimostrazione.
Nei giorni scorsi la tensione era salita sempre di più dopo il tentativo riuscito di bloccare un summit dell’Asean a Pattaya, fonte di vergogna internazionale per il Paese. Nella capitale sono avvenuti scontri da guerriglia urbana. Il governo ha pure dichiarato lo stato di emergenza. Due persone, una di 30 anni, l’altro di 50, sono morti ieri in scontri fra dimostranti e locali. Una moschea è stata messa al fuoco e circa 100 persone sono rimaste ferite. Non è ancora chiaro se i due morti sono stati uccisi dall’esercito. È invece sempre minore l’appoggio popolare alle manifestazioni delle “magliette rosse”, che portano onta sul Paese, distruggono l’armonia, e mettono sottosopra la vita delle città e le tradizioni. Ieri doveva essere il Songkran, il capodanno thai, a cui si aggiunge la festa degli anziani, ma tutte le celebrazioni sono state cancellate.
Da un’inchiesta dell’Assumption University, più del 72% dei rispondenti afferma che le manifestazioni dell’Udd fanno del male alla nazione; l’81,3% è sfavorevole all’attuale politica di Thaksin dell’osare il tutto per il tutto; il 64% appoggia il governo.
Thaksin Shinawatra è stato deposto nel 2006 con l’accusa di corruzione. Vive ora in esilio forzato, ma in Thailandia pendono su di lui molte accuse. Anche molti suoi beni e ricchezze sono state bloccate. Nei giorni scorsi Thaksin attraverso la tivu incitava i manifestanti a deporre Abhisit e a costruire una “vera democrazia”.
Molti dibattiti in questi giorni trattano proprio della democrazia: se è democrazia la presa di potere di Abhisit, dopo mesi di manifestazioni e blocco del parlamento (e con l’appoggio benevolo dell’esercito); se era democrazia il governo Thanksin, che contava sui 4/5 del parlamento. E questo non permetteva a nessuno di aprire delle inchieste sull’operato del so gabinetto.
Il prof. Sombat Dumrongthanyawong, rettore dell’università Nida, mostra l’ambiguità dello slogan “democrazia”: “Il popolo thai non comprende in profondità il termine ‘democrazia’. Le azioni di Thaksin in questi giorni non sembrano orientate verso i valori democratici che lui predica. Democrazia non è solo elezioni, ma realizzare gli scopi profondi di essa, che sono la pace e la felicità per tutti”.