Campi profughi: preoccupazione per la sorte dei bambini soldato Tamil
Mumbai (AsiaNews) – A più di due mesi dalla fine del conflitto tra l’esercito dello Srilanka e i ribelli dell’Ltte, la situazione nei campi profughi continua ad essere drammatica. Oltre ai problemi di ordine sanitario, desta preoccupazione la costante presenza dei militari all’interno dei campi. Morti sospette e scomparse sono infatti all’ordine del giorno.
Principali vittime di questa catastrofe umanitaria sono i bambini, che in molti casi hanno visto i corpi dei genitori uccisi, lasciati nelle strade per settimane senza sepoltura e mangiati dai cani. Fonti anonime di AsiaNews, operative nella zona 4 del campo profughi di Vanni, affermano che “i bambini sono traumatizzati, malnutriti e soffrono di diarrea. Essi necessitano di cure soprattutto psicologiche e di adeguati programmi di rieducazione. Nessuno di loro vive insieme ai genitori. Sono i più vecchi che badano ai giovani”.
Nonostante l’intervento delle autorità nel creare programmi che consentano la riunificazione delle famiglie, desta particolare preoccupazione la condizione dei ragazzi di età compresa tra i 14 e i 16 anni.
La paura dell’esercito di avere all’interno dei campi ex bambini soldato costretti a combattere nelle file dell’Ltte, porta i militari a tenere i ragazzi sotto stretta sorveglianza. Membri dell’esercito affermano di averne individuati almeno 300. “I militari - continua la fonte - “non consentono agli operatori di condurre questi ragazzi presso gli istituti dedicati alla loro riabilitazione. Infatti non è permesso il loro allontanamento per più di venti chilometri dall’area del campo. Di fatto sono detenuti all’interno di Vanni”.
La fonte conclude dicendo che “le organizzazioni per i diritti dei minori devono investigare in merito agli abusi e alle sparizioni. Inoltre le agenzie internazionali devono fare pressioni sul governo per avere accesso ai campi e poter monitorare ciò che avviene al loro interno”.