Campagna contro gli aborti selettivi femminili
Il comune di Mumbai vara un piano di sensibilizzazione per limitare le amniocentesi illegali mirate a conoscere il feto dei nascituri. Sono previste pesanti sanzioni per i trasgressori.
Mumbai (AsiaNews) Il governo locale di Mumbai (BMC) ha lanciato una campagna di sensibilizzazione sulle tecniche di diagnosi pre-natale. La campagna cerca di fermare gli esami illegali che permettono di conoscere il sesso del nascituro con il conseguente aborto dei feti femminili, una pratica in rapida espansione in India.
L'ultimo rapporto demografico presentato a Mumbai indica che per 1000 nati di sesso maschile ci sono solo 917 nati di sesso femminile; nel 2001 il rapporto era fra 1000 maschi e 946 femmine. Gli esperti dicono che il numero di nascite femminili rischia di scendere sempre di più.
Il tentativo di sensibilizzazione si è svolto per le 872 cliniche registrate della città, delle quali più di 300 sono nella periferia ovest della città. La campagna è stata condotta da paramedici e volontari.
Il Dott. GK Khoparde, rappresentate sanitario del BMC, ha detto: "Dopo gli incontri preparatori con i rappresentanti del ministero della Sanità, abbiamo appeso posters e avvisi in tutte le cliniche e i dispensari municipali, come deterrente per i medici che compiono l'amniocentesi".
La dottoressa Mishra, sovrintendente medico al Bhaba Hospital, ha spiegato le finalità di questa operazione: "Le 2 settimane sono mirate a creare consapevolezza. Non si dovrebbe conoscere il sesso del nascituro. In India la preferenza per i maschi è radicata all'interno della psiche sociale e questo è pericoloso; la conoscenza preventiva del sesso del nascituro porta al feticidio femminile."
Le sanzioni per chi effettua amniocentesi allo scopo di conoscere il sesso del nascituro sono stabilite da una legge sulle tecniche diagnostiche pre-natali, emanata nel 2003. La legge prevede una multa di 10 mila rupie (circa 173 euro) e 3 anni di carcere per chi effettua esami di questo tipo o discrimina il sesso femminile prima e dopo la nascita. Il BMC invita i cittadini stessi a denunciare i medici che non rispettano la norme.
Il Dott. Malini Karkal, demografo e attivista sociale da lungo tempo, sottolinea che per le bambine vi è un trattamento discriminante anche dopo la nascita, che va dalla denutrizione, all'assenza di cure mediche e alla quasi impossibilità di ricevere un'istruzione.