Campagna Pime tsunami, oltre 500 mila euro per la ricostruzione
Milano (AsiaNews) - A poco più di un mese e mezzo dal suo inizio, la campagna del Pontificio Istituto Missioni Estere (PIME) per le vittime dello tsunami ha fruttato la somma di 580.755 euro. Lo riferisce padre Davide Sciocco, responsabile del Centro missionario PIME di Milano che coordina la campagna.
Di tale somma 130 mila euro sono già stati spesi a gennaio in interventi di prima emergenza, tra i quali il sostegno al Nirmala Hospital di Karinkal, nel Tamil Nadu (India), gestito dalle Missionarie dell'Immacolata, e l'acquisto di generi di prima necessità, di barche e nuove reti per i pescatori dei villaggi intorno a Chennai.
A febbraio sono stati stanziati 260 mila euro per diversi interventi promossi dai missionari del PIME o da altri istituti. Un contributo di 15 mila euro è stato destinato all'equipe di assistenza psicologica seguita da p. Adriano Pelosin, in Thailandia. Con 38 mila euro p. Thota, coordinatore della campagna PIME in India, ha acquistato 10 barche e attrezzatura da pesca a favore dei pescatori di Anglammankuppam, nel Tamil Nadu.
Circa 17 mila euro sono stati consegnati ai padri stimmatini a sostegno delle famiglie dell'isola di Ko Lanta Yai, in Thailandia. Ai padri del Pilar un istituto missionario indiano sono stati dati 100.000 euro per ricostruire le scuole e gli ostelli nelle isole Andamane, distrutti dal maremoto. Proprio nell'arcipelago delle Andamane il conto delle vittime dovrebbe raggiungere cifre più elevate di quelle finora comunicate dalle autorità indiane. Il parlamentare locale Manoranjan Bhakta ha affermato che molti degli scomparsi "erano coloni arrivati qui clandestinamente: per questo il governo non sa dare una cifra esatta dei morti e scomparsi". Già all'indomani del disastro mons. Aleixo Dias, vescovo di Port Blair, aveva affermato che i morti erano 15 mila, e non i 700 denunciati dal governo. Ieri, intanto, è stato registrato nell'arcipelago terremoto del 5,6 grado della scala Richter.
La campagna PIME ha destinato altri 30 mila euro al Nirmala Hospital, l'unica struttura sanitaria rimasta in piedi nell'estremo sud dell'India. Infine, 60 mila euro sono stati stanziati per gli orfanotrofi danneggiati dal maremoto. "Gli altri soldi raccolti" afferma p. Sciocco "saranno utilizzati in queste settimane per accompagnare questi progetti e altri interventi che si stanno identificando: sarà nostra premura dare rendiconto del loro utilizzo".
Nei giorni scorsi tre volontari italiani sono partiti per il sudest asiatico per accompagnare lo sviluppo dei progetti in India e in Thailandia, e per identificare i bisogni più urgenti per la popolazione. (LF)