30/11/2006, 00.00
CAMBOGIA
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Cambogia: autorità contro l'astensione dei monaci buddisti dal voto

In vista delle imminenti elezioni comunali e poi di quelle nazionali del 2008, il presidente del Senato ribadisce l'importanza del ruolo sociale dei religiosi buddisti. Negli ultimi anni i leader spirituali hanno proibito di andare a votare, per timore di possibili "inciampi in tentazioni".

Phnom Penh (AsiaNews/Agenzie) – In Cambogia si riapre il dibattito sull'astensione dei monaci buddisti dal voto elettorale. Ieri Chea Sim, presidente del Senato, e leader del Partito popolare cambogiano (CPP) al governo nel Paese, ha dichiarato che i religiosi hanno il diritto di recarsi alle urne nelle prossime elezioni comunale e nazionali, andando così contro chi, tra i leader buddisti, vorrebbe tenere i monaci lontani da questa "tentazione".  

Nel suo intervento al 15esimo Congresso nazionale dei monaci buddisti cambogiani, Chea Sim ha ribadito il diritto al voto e allo stesso tempo invitato i religiosi ad esercitare la loro posizione sociale per "insegnare la moralità  e promuovere lo sviluppo del Paese".

Il discorso del presidente del Senato rischia di riaccendere lo stesso dibattito che aveva impegnato l'opinione pubblica in Cambogia già prima delle elezioni generali del 2003: allora Tep Vong, Patriarca supremo dei buddisti cambogiani e leader della scuola buddista Mahanikaya, aveva dichiarato che i monaci non dovevano recarsi alle urne.

Sebbene i religiosi buddisti abbiano il diritto costituzionale di votare, da tempo nel Paese si discute sul loro esatto ruolo sociale e se debbano essere al di sopra delle opinioni e delle fazioni politiche. Alcuni membri della comunità, in proposito, ricordano il ruolo positivo che i religiosi buddisti svolsero nella resistenza contro il colonialismo francese. Altri, invece, vedono nel recarsi ai seggi elettorali il rischio di cadere in tentazioni o il pericolo di infrangere tabù quali toccare una donna, anche solo accidentalmente

Il Patriarca supremo Tep Vong per ora non ha commentato né dato direttive sulla partecipazione dei  monaci alle imminenti elezioni comunali di aprile 2007 e in quelle generali del 2008. Su una popolazione di oltre 13.880.000 abitanti la Cambogia è al 95 per cento buddista; i monaci sono più di 57.500 e 4.135 le pagode sparse per tutto il Paese.

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