Cambogia e Thailandia richiamano i rispettivi ambasciatori
Crisi diplomatica dopo la decisione di Phnom Penh di assumere l’ex premier Thaksin come “consulente”. Possibili ripercussioni a livello economico e commerciale. Fonti di AsiaNews spiegano che la scelta di Hun Sen rivela “la volontà del governo cambogiano di smarcarsi dall’influenza del vicino”.
Bangkok (AsiaNews) – Thailandia e Cambogia hanno richiamato i rispettivi ambasciatori. Fra i due Paesi è ormai crisi diplomatica, in seguito alla decisione di Phnom Penh di assumere l’ex premier thailandese Thaksin Shinawatra – in esilio per sfuggire a un mandato di cattura – come consulente economico.
Da più di un anno le due nazioni sono ai ferri corti per una disputa sui confini, nei pressi del tempio di Preah Vihear, un sito archeologico dell’XI secolo, dichiarato patrimonio mondiale dell’umanità. La scelta del governo cambogiano di assumere Thaksin, condannato in patria a due anni di reclusione per corruzione, ha acuito la crisi portando Bangkok e Phnom Penh a richiamare i rispettivi ambasciatori.
Elementi di primo piano del governo thai hanno sottolineato che la Cambogia avrebbe dovuto scegliere “fra l’amicizia con Thaksin e l’amicizia con la Thailandia”. Poi è seguito l’annuncio di Bangkok, che richiamava il proprio rappresentante in Cambogia come “prima rappresaglia diplomatica”. Qualche ora più tardi è arrivata la risposta di Phnom Penh, a nome del vice-premier Sok An: la Cambogia richiama il proprio ambasciatore in Thailandia come “misura temporanea”, fino a che la Thailandia non rimanda il suo inviato a Phnom Penh.
Thaksin Shinawatra, Primo Ministro fino al settembre 2006, era considerato il quarto uomo più ricco della Thailandia, con un patrimonio personale di circa 2 miliardi di dollari. Rovesciato da un colpo di Stato, egli è fuggito lo scorso anno per evitare l’arresto. Phnom Penh parla di “ragioni politiche” dietro la condanna dell’ex premier thai; le sue qualità e la sua esperienza, al contrario, possono essere una risorsa preziosa per ristabilire l’assetto finanziario del Paese. Hun Sen ha inoltre offerto asilo politico all’ex premier thai.
La crisi diplomatica fra Phnom Penh e Bangkok potrebbe avere anche pesanti ripercussioni a livello economico e commerciale. Il governo thai annuncia una possibile “revisione” dei progetti di aiuto alla Cambogia, un Paese ancora povero e arretrato. Fonti di AsiaNews spiegano che dietro l’escalation di tensioni vi sarebbe la “volontà del governo cambogiano di smarcarsi dall’influenza del potente vicino”. E per accrescere il potere economico e commerciale, il premier Hun Sen avrebbe scelto un uomo d’affari esperto – e controverso – qual è Thaksin.
Thaksin Shinawatra, del resto, è una figura ancora popolare in patria e dispone di un vasto seguito di sostenitori. Egli è stato incriminato per corruzione, abuso di potere e vilipendio del Re Bhumibol Adulyadej, l’anziano monarca (ha 82 anni) la cui salute ha destato qualche preoccupazione nelle ultime settimane. Le fonti di AsiaNews aggiungono che la guerra dichiarata dal governo thai all’ex premier avrebbe in realtà una motivazione politica: il progetto di Thaksin era di “succedere al Re”, che non ha ancora chiarito “chi prenderà il suo posto fra i quattro figli, un maschio e tre femmine”.
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