Calma nella Kathmandu isolata, ma cresce la tensione
Kathmandu (AsiaNews) "La situazione in città è relativamente tranquilla. La gente per ora non è molto preoccupata. Però, se le cose continueranno così per molto tempo, possono scoppiare disordini e violenze". È quanto afferma padre Paul K C Koma, vicario della parrocchia di Nostra Signora dell'Assunta a Kathmandu, raggiunto telefonicamente da AsiaNews.
Da 3 giorni le autostrade verso la capitale sono bloccate dai ribelli maoisti, che hanno minacciato di sequestrare gli autisti e i mezzi di trasporto in circolazione. I ribelli chiedono al governo il rilascio di alcuni loro compagni prigionieri e pretendono un'indagine su alcuni ribelli morti. I guerriglieri maoisti hanno proclamato il blocco delle strade per un tempo "indefinito", fino a quando le loro richieste non saranno accolte.
"In città ci sono provviste per un mese" afferma p. Koma. "Ma naturalmente i prezzi delle merci stanno salendo e a farne le spese sono i più poveri, mentre i benestanti possono comprare tutto il necessario".
Oggi 2 persone sono state ferite in un attacco dei guerriglieri contro un edificio governativo: i ribelli hanno sparato contro un poliziotto e fatto esplodere una bomba, che non ha causato feriti.
"I maoisti hanno bloccato le strade per spaventare la gente e fare propaganda della loro attività" ha dichiarato un funzionario della polizia locale. I ribelli non hanno nessun seguito nelle città, ma trovano appoggio nelle campagne, dove vige ancora un sistema sociale feudale.
I ribelli maoisti combattono da 8 anni contro il governo monarchico per instaurare un regime comunista. Nel 1996, dopo aver ottenuto solo 9 seggi su 205 alle elezioni legislative, hanno iniziato la lotta armata. In 8 anni sono morti 10mila nepalesi negli scontri fra esercito e ribelli.
Nel 2001 i ribelli hanno interrotto le trattative di pace con il governo e ripreso la guerriglia. (LF)