Cadono le accuse di proselitismo e apostasia per il pastore protestante iraniano
Il cristiano convertito dall'islam non rischia più la pena di morte, ma rimane in carcere per aver "tradito" l'esercito.
Teheran (AsiaNews/Mec) Non rischia più la pena di morte il pastore protestante iraniano, Hamid Pourmand. Secondo fonti cristiane in Iran sono cadute le accuse di proselitismo e apostasia per cui in Iran è prevista la pena capitale. Per il cristiano convertito dall'islam rimane in piedi solo l'accusa di tradimento verso l'esercito nazionale per non aver comunicato ai superiori la sua nuova fede.
Il 28 maggio un giudice islamico del tribunale di Bandar-I Busher, città di origine di Pourmand, ha sollevato il pastore dall'accusa di apostasia e proselitismo. Secondo attivisti cristiani il giudice ha pronunciato queste parole: " Non so chi sei, ma il resto del mondo si", con riferimento alla vasta mobilitazione internazionale che ha sollevato il caso.
Il pastore è stato formalmente accusato di proselitismo e apostasia all'inizio di aprile. Dal 13 dello stesso mese per 2 settimane è apparso ogni 2 o 3 giorni davanti alla corte islamica di Teheran. In questo periodo ha subito numerose pressioni per tornare all'islam. Il 16 maggio scorso è stato trasferito dalla capitale iraniana a Bandar-I Busher.
Pourmand si è convertito al cristianesimo nel 1980. È stato arrestato a settembre 2004 in un raid della polizia iraniano contro un raduno dell'Assemblea di Dio, una denominazione protestante della quale egli fa parte in qualità di pastore. All'epoca era colonnello dell'esercito iraniano.
Il 16 febbraio scorso il pastore, accusato di aver tenuto nascosta la sua conversione ai superiori, è stato condannato a 3 anni di detenzione. La legge islamica vigente in Iran non permette che un non musulmano faccia parte dell'esercito con il grado di ufficiale. In seguito alla condanna Pourmand è stato licenziato e privato del suo stipendio, della pensione e dell'alloggio per la sua famiglia.
Negli ultimi 16 anni 3 cristiani sono stati accusati di apostasia e condannati alla pena capitale. Il pastore Hussein Soodman è morto per impiccagione (1989). Stessa sorte attendeva Deacon Maher, scarcerato nel 1992 dopo aver firmato la sua abiura. A dicembre 1993 il pastore Mehdi Dibaj è stato condannato a morte: rilasciato dopo 3 settimane per la pressione della comunità internazionale, 6 è stato trovato cadavere mesi più tardi.