Cadono i mercati asiatici seguendo il pessimismo negli Usa
Hong Kong (AsiaNews/Agenzie) – Le borse in Asia continuano a scendere, toccando il livello più basso in 5 anni; il prezzo del petrolio è sceso a 53 dollari al barile; gli analisti si rendono sempre più conto che la recessione globale è forse più grave di quanto si pensi.
I segni della crisi sono evidenti: la Federal Reserve negli Usa ha tagliato le previsioni di crescita del mercato (fra -02,% e l’1,1%); l’indice dei consumi è sceso ulteriormente e le esportazioni giapponesi sono cadute al loro minimo da 7 anni. Ormai gli analisti pensano che il periodo di recessione sarà “prolungato”.
Come in un domino, tute le borse in Asia oggi sono cadute, seguendo quella di Wall Street, che è giunta al suo minimo in 5 anni. Ieri il Dow Jones ha perso il 5,07%.
La borsa di Tokyo ha chiuso con una perdita del 6,89%. Gli investitori sono scoraggiati anche dal rafforzamento dello yen nei confronti del dollaro Usa e dell’euro. Prima dell’apertura sono state diffuse le cifre sul deficit commerciale giapponese per il mese di ottobre. Tale deficit, raro per il Paese, è dovuto al restringimento dei mercati negli Usa, Unione europea e Asia, e all’aumento dei prezzi delle materie prime.
Le azioni in Corea del Sud sono scese del 6,7%; Taiwan è a meno 4,53%; Singapore, all’inizio della mattinata è a meno 2,35%; a fine mattinata era a meno 4,22; Bangkok ha aperto a meno 2,18.
La borsa di Hong Kong, a mezzogiorno era a meno 5,5%. Shanghai aveva aperto con meno 3%, chiudendo a mezzogiorno con meno 1,2%; Bombay a fine mattinata aveva perso il 4,64%.
Najeeb Jarhom, economista a Singapore, confida al Dow Jones Newswire: “Questa recessione è mondiale. Nessuno cerca più i buoni affari. Nessuno sa più se esistano i buoni affari. I valori vanno in fumo dall’oggi al domani”.