Businessmen per Ma Ying-jeou; Lee Teng-hui per l’opposizione
Dopo un lungo testa a testa, i sondaggi danno un piccolo vantaggio per Ma Ying-jeou. Rimane l’incognita della candidatura di Soong, che potrebbe ridurre del 5-10% il sostegno a Ma. Negli ultimi anni i rapporti economici fra Taiwan e Cina sono profondamente migliorati.
Taipei (AsiaNews) – Nelle prossime elezioni presidenziali del 14 gennaio, la comunità dei businessmen di Taiwan sostiene la rielezione del 61enne presidente Ma Ying-jeou. Ma l’ex leader Lee Teng-hui ha deciso di sostenere la sfidante del partito di opposizione, la 55enne Tsai Ing-wen.
Molti imprenditori dell’isola, che commerciano con la Cina, non nascondono il loro appoggio al presidente uscente. Grazie alla politica tranquilla instaurata da Ma Ying-jeou verso la Cina, dal 2008 in poi vi sono stati numerosi accordi economici fra i due lati dello Stretto, più contatti via aerea e via mare, meno limiti postali e doganali. Gli investimenti di Taiwan in Cina sono cresciuti del 22%, giungendo a 12,4 miliardi di dollari nei primi 11 mesi dello scorso anno; il numero di turisti cinesi sull’isola ha superato la quota di 1,5 milioni in un anno e la Cina è divenuta il primo partner turistico dell’isola, superando il Giappone.
La Cina, preoccupata di un possibile ritorno del Partito democratico progressista (Dpp) - che in passato invocava l’indipendenza e accresceva la tensione, ha fatto di tutto per mostrare la sua preferenza per Ma, invitando in patria e premiando membri del Kuomintang (Kmt, il partito di Ma Ying-jeou). In passato la Cina ha minacciato ritorsioni contro i businessmen che appoggiavano il Dpp.
Da parte sua, nella sua campagna elettorale, Tsai Ing-wen non ha premuto troppo sull’indipendenza, ma ha ricordato che rapporti con la Cina non devono giungere a svendere l’autonomia di fatto di cui gode Taiwan e che l’economia deve creare occupazione anche a Taiwan.
Oggi il sostegno a Tsai è venuto dall’ex presidente Lee Teng-hui che ha invitato la popolazione a votare per lei, pubblicando delle pubblicità a mezza pagina sui maggiori quotidiani di Taiwan. “La Cina– dice il messaggio – deve capire che essa non sta trattando con un partito, ma è di fronte al popolo taiwanese”.
Fino a pochi giorni fa i sondaggi davano un testa a testa fra Ma e Tsai, ma in questi giorni sembra vi sia un incremento a favore di Ma.
Un’incognita è rappresentata da James Soong, 69 anni, anch’egli candidato alle presidenziali per il People First Party, alleato del Kmt. Con ogni probabilità la sua candidatura potrebbe privare Ma Ying-jeou del 5-10% dei voti.
Molti imprenditori dell’isola, che commerciano con la Cina, non nascondono il loro appoggio al presidente uscente. Grazie alla politica tranquilla instaurata da Ma Ying-jeou verso la Cina, dal 2008 in poi vi sono stati numerosi accordi economici fra i due lati dello Stretto, più contatti via aerea e via mare, meno limiti postali e doganali. Gli investimenti di Taiwan in Cina sono cresciuti del 22%, giungendo a 12,4 miliardi di dollari nei primi 11 mesi dello scorso anno; il numero di turisti cinesi sull’isola ha superato la quota di 1,5 milioni in un anno e la Cina è divenuta il primo partner turistico dell’isola, superando il Giappone.
La Cina, preoccupata di un possibile ritorno del Partito democratico progressista (Dpp) - che in passato invocava l’indipendenza e accresceva la tensione, ha fatto di tutto per mostrare la sua preferenza per Ma, invitando in patria e premiando membri del Kuomintang (Kmt, il partito di Ma Ying-jeou). In passato la Cina ha minacciato ritorsioni contro i businessmen che appoggiavano il Dpp.
Da parte sua, nella sua campagna elettorale, Tsai Ing-wen non ha premuto troppo sull’indipendenza, ma ha ricordato che rapporti con la Cina non devono giungere a svendere l’autonomia di fatto di cui gode Taiwan e che l’economia deve creare occupazione anche a Taiwan.
Oggi il sostegno a Tsai è venuto dall’ex presidente Lee Teng-hui che ha invitato la popolazione a votare per lei, pubblicando delle pubblicità a mezza pagina sui maggiori quotidiani di Taiwan. “La Cina– dice il messaggio – deve capire che essa non sta trattando con un partito, ma è di fronte al popolo taiwanese”.
Fino a pochi giorni fa i sondaggi davano un testa a testa fra Ma e Tsai, ma in questi giorni sembra vi sia un incremento a favore di Ma.
Un’incognita è rappresentata da James Soong, 69 anni, anch’egli candidato alle presidenziali per il People First Party, alleato del Kmt. Con ogni probabilità la sua candidatura potrebbe privare Ma Ying-jeou del 5-10% dei voti.
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14/01/2012
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