08/11/2007, 00.00
PAKISTAN – USA
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Bush chiede a Musharraf elezioni libere, fine dello stato di emergenza

In un colloquio telefonico “franco”, il presidente Usa spiega al generale di Islamabad che non ha il diritto di rimanere capo dell’esercito e presidente. Tuttavia, aggiunge, il Pakistan è il miglior alleato di sempre nella guerra al terrorismo. In corso i preparativi per la manifestazione contro il governo di domani, organizzata dalla Bhutto.
Islamabad (AsiaNews/Agenzie) – Il presidente americano George W. Bush ha chiesto alla sua controparte pakistana di abbandonare l’uniforme e indire al più presto delle elezioni libere. Le richieste, che per alcuni rappresentano un ultimatum, sono state presentate nel corso di un colloquio telefonico definito “franco”, durato oltre 20 minuti.
 
Bush ha detto al generale Musharraf che “non ha il diritto di rimanere capo dell’esercito e presidente del Paese”, ma ha anche sottolineato come il suo governo sia sempre stato “un indispensabile alleato” nella lotta al terrorismo.
 
Il vice Segretario di Stato Usa, John Negroponte, ha aggiunto parlando davanti al Congresso: “Nessun altro Paese ha fatto tanto nel danneggiare i talebani ed al-Qaeda. I dati pakistani, a questo proposito, sono impressionanti”. Eppure, ha concluso, “se la situazione attuale dovesse rimanere immutata per molto altro tempo, diventerà sempre più difficile trattare con Islamabad”.
 
Intanto, i partiti politici pakistani all’opposizione - guidati dall’ex premier Benazir Bhutto e dal suo Partito popolare - preparano la grande manifestazione prevista per domani. Essi chiedono la fine dello stato di emergenza - proclamato il 3 novembre scorso da Musharraf  - e l'indizione al più presto delle elezioni parlamentari, previste per metà novembre.
 
Il governo ha dichiarato che la polizia non permetterà la manifestazione, prevista a Rawalpindi. In risposta, la Bhutto ha lanciato una “Lunga marcia verso la democrazia”, ovvero una serie di proteste popolari da tenersi durante la prossima settimana nelle maggiori città del Paese. Gli attivisti, ha concluso, “devono chiedere la fine della dittatura militare, il rilascio degli avvocati arrestati durante i primi scontri e libere elezioni”.
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