Buddisti coreani in missione con sms e internet
Seoul (AsiaNews) - Quella che stiamo vivendo "non è un'era di felicità, ma di difficoltà e stanchezza. Un messaggino sul telefono cellulare può dare forza e soprattutto può raggiungere chiunque e in qualunque momento". Ne è convinto il venerabile Song-mook, direttore dell'Ufficio missionario dell'Ordine buddista Jogye - il più numeroso della Corea del Sud - che spiega le "nuove frontiere" della comunicazione religiosa nella comunità buddista del Paese.
Visto per decenni come un consesso del tutto spirituale, lontano dalla modernità e sordo agli sviluppi tecnologici, l'Ordine si è interrogato in questi ultimi anni sull'utilità di cambiare tecniche per la diffusione del proprio credo. Il ven. Song-mook è un sostenitore di questo cambiamento: "I bambini, i giovani leggono sempre meno libri e con sempre meno attenzione. In metropolitana si vedono solo persone con il telefonino in mano: abbiamo pensato che potevamo usare quello strumento per arrivare a quelle persone".
Il primo passo di questa conversione è stata l'applicazione "Hello Dharma School", in inglese e coreano, lanciata alla fine del 2010: una sorta di "cartone animato" che racconta la vita e gli insegnamenti del Buddha. Quest'anno è arrivata "Mind Mirror 108", che insegna la pratica religiosa a giovani e adulti: "L'idea è quella di insegnare la compassione e ricordare a tutti che siamo parte del Buddha".
A meno di 100 chilometri da Seoul - all'interno dell'antico tempio Donghak - le monache buddiste non sono molto d'accordo con le novità. Myung-oh, la religiosa responsabile della formazione delle novizie del secondo anno, ha un cellulare ma lo usa poco: "A me serve per telefonare e per mandare sms, ma non lo uso molto. Il telefonino è utile per le monache che hanno ruoli di responsabilità, ma rimane proibito per le novizie".
La contraddizione ha una spiegazione molto semplice: "Quando un telefono suona devi rispondere, e se parli devi prestare attenzione a quello che ascolti e a quello che dici. Qui da noi si studia la pratica religiosa, è una scuola monastica dove insegnanti e alunne sono monache. Abbiamo lasciato indietro casa e famiglia: dobbiamo chiudere con la vita secolare".
La Corea del Sud ha circa 48 milioni di cittadini: di questi, 20 milioni aderiscono al buddismo (quasi tutti all'Ordine Jogye), ma il numero cala di anno in anno anche perché non esistono registrazioni ufficiali per l'adesione a questa setta. I cristiani sono il 26 % della popolazione, di cui più del 10 % di fede cattolica.