Bruciato un Corano in Florida, per cristiani di India e Pakistan è “pura follia”
“L’atto oltraggioso del pastore – ribadisce Sajan George – è in contrasto con la vita e gli insegnamenti di Gesù Cristo”. Tuttavia, nel denunciare il rogo il direttore del Gcic chiede ai leader mondiali di non dimenticare la crescita allarmante dei casi di persecuzione contro i cristiani in tutto il mondo.
Il riferimento è anzitutto al Pakistan, la cui draconiana legge sulla blasfemia è già costata la vita di Salmaan Taseer, Shahbaz Bhatti, e tiene in bilico quella di Asia Bibi e molti altri.
In India, cresce la preoccupazione per la recente diffusione in tutto il Paese del Popular Front of India (di matrice islamica) e la sua connessione con altri gruppi e associazioni fondamentaliste. Tra questi, il Jammat-e-Islami, il People’s Democratic Front e lo Students Islamic Movement of India (Simi). Appena un mese fa, il 19 febbraio alcuni militanti musulmani hanno dato fuoco alla scuola internazionale S. Paul, un istituto cristiano privato.
La rete del Popular Front of India è in costante crescita. Ne fanno parte il Citizen’s Forum (Goa), il Community Social and Educational Society (Rajasthan), il Nagrik Adhikar Suraksha Samiti (West Bengala), il Liona Social Forum (Manipur) e l’Association of Social Justice (Andhra Pradesh).15/04/2011