Botta e risposta tra Emirati ed Iran per tre isolette nel Golfo
Collocate nello Stretto di Hormuz e occupate da Teheran hanno un notevole valore strategico. L’Iran ha respinto un intervento di Mosca che, su richiesta di Dubai, proponeva un arbitrato internazionale.
Dubai (AsiaNews/Agenzie) – Frizioni diplomatiche tra Emirati ed Iran a causa di una annosa disputa su tre isolette del Golfo, occupate dagli iraniani, ma che l’EAU afferma essere sue. Agli iraniani che, in proposito, hanno parlato di “incomprensioni”, un funzionario del Ministero degli esteri di Dubai ha replicato: “Non c’è alcuna incomprensione, ma una occupazione e non c’è un territorio occupato più sacro di un altro. L’occupazione è occupazione, sia se è fatta da Israele che da qualunque altro Paese”.
La disputa va avanti da anni: gli uni e gli altri si rifanno a differenti momenti storici per rivendicare le tre isolette - Greater Tunb, Lesser Tunb e Abu Musa (nella foto) - un migliaio di abitanti in tutto e di scarso o nullo valore economico, ma di notevole interesse strategico, visto che sono all’interno dello Stretto di Hormuz, porta del petrolio dei Paesi che si affacciano sul Golfo.
L’Iran le ha occupate nel 1971, al momento in cui furono abbandonate dagli inglesi, e praticamente da allora è cominciata la disputa, che vede gli Emirati spalleggiati a più riprese – l’ultima a marzo - dalla Lega araba, e della quale si continua a cerca una soluzione pacifica. In tale prospettiva, gli Emirati hanno chiesto alla Russia di persuadere l’Iran a ricorrere ad un arbitrato internazionale o ad un negoziato diretto per risolvere la questione. Mosca ha accolto l’invito, ma domenica scorsa l’Iran ne ha respinto l’intervento, sostenendo che non ce n’era necessità di alcuna mediazione, ma solo “incomprensioni” tra i due Paesi. Ora la secca risposta di Dubai: “sembra che gli iraniani non vogliano capire”, ha commentato la stessa fonte diplomatica.
Tra Emirati ed Iran esistono forti interessi economici e commerciali: tra l’anno scorso e l’inizio del 2008 c’è stato anche uno scambio di visite ufficiali tra Ahmadinejad ed il primo ministro Sheikh Mohammed bin Rashid al-Maktoum.
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