Borneo, una taglia per fermare lo sterminio degli elefanti albini
Kuala Lumpur (AsiaNews/Agenzie) - Le autorità della Malaysia potrebbero offrire fino a 16mila dollari di ricompensa a chiunque sia in grado di fornire "informazioni utili" sulla morte di 14 rari elefanti pigmei del Borneo, deceduti a fine mese scorso. La taglia verrà elargita nel caso in cui gli esperti accerteranno, dalle analisi di laboratorio, che i pachidermi sono stati avvelenati. Masidi Manjun, ministro per il Turismo, la cultura e l'ambiente dello Stato di Sabah, sull'isola del Borneo, auspica che la somma di denaro "possa contribuire" a raccogliere nuove rivelazioni e far luce sulla vicenda.
Il ministro ha confermato che verranno elargiti 50mila ringgit (circa 16mila dollari) per "informazioni utili alla cattura, all'incriminazione e alla condanna" dei sospetti, nel caso in cui "i rapporti della scientifica confermeranno il decesso per avvelenamento intenzionale". Egli ha aggiunto che i risultati degli esami sulle carcasse saranno diffusi il prossimo 8 febbraio, a due settimane dal ritrovamento degli elefanti nei pressi di una piantagione di palme da olio.
Intanto un gruppo di ambientalisti è impegnato nel tentativo di salvare la vita di un cucciolo di pachiderma di soli tre mesi, catturato in uno scatto (nella foto) mentre si stringeva attorno al cadavere della madre, destando commozione e risentimento in tutto il mondo. Per gli inquirenti gli animali, una specie rara e a rischio estinzione, sono stati avvelenati da sostante versate dai lavoratori della vicina piantagione. Un accorgimento usato dai coltivatori, proprio per impedire ai pachidermi di nutrirsi delle palme.
Anche la sezione malaysiana del Wwf ha condannato i decessi, puntando il dito contro l'avidità dei contadini sempre più agguerriti nella loro battaglia per strappare terreno agli animali, anche al prezzo della loro morte. Per gli ecologisti, vi sarebbero ancora solo 1200 esemplari di elefanti pigmei del Borneo, più piccoli dell'elefante asiatico classico.
06/03/2019 12:00