29/03/2025, 10.30
LIBANO - ISRAELE
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Bombe israeliane su Beirut. Aoun a Parigi per puntellare la fragile tregua

di Fady Noun

Fra lo Stato ebraico e il Paese dei cedri tornano a soffiare venti di guerra. A provocare l’escalation il lancio di razzi dal Libano, cui sono seguiti raid dei caccia con la stella di David che hanno colpito la capitale. Hezbollah nega ogni responsabilità, ma l’accordo vacilla. Il presidente Aoun incontra Macron e parla con Ahmad al-Shara per stabilizzare il confine con la Siria. 

Beirut (AsiaNews) - Venti di guerra tornano a soffiare impetuosi sul Libano, con i caccia di Israele che si sono spinti sino alle porte di Beirut a colpire obiettivi militari in risposta ad un lancio di razzi contro Kyriat Schmona, che non ha peraltro centrato l’obiettivo. In queste ore Georges Aoun, sindaco di Hadath, ha dichiarato: “Ogni volta che compiamo un passo avanti, ne facciamo altri dieci indietro: gli abitanti sfollati durante la guerra - aggiunge - avevano iniziato a ricostruire le loro case e a tornare. Coi bombardamenti di oggi [ieri, ndr], hanno portato con sé i loro figli e sono ripartiti”.

Questa reazione illustra i sentimenti non solo del sindaco di questo sobborgo cristiano di Beirut, situato ai margini dell’area presa di mira dall’aviazione israeliana, ma di tutti i libanesi; una popolazione che si sente intrappolata in una situazione che sfugge al controllo e rischia di rovinare la stagione turistica estiva e gli sforzi per rilanciare l’economia, nel caso dovesse continuare.

Il bombardamento di ieri, il primo dopo il cessate il fuoco del 26 novembre dello scorso anno che ha posto fine alla guerra totale di Israele contro Hezbollah, è avvenuto poche ore dopo il lancio di due razzi “anonimi” contro la città di Kiryat Shmona. Uno di questi razzi è atterrato in Libano e l’altro è stato intercettato dall’esercito israeliano. Tuttavia, questo pretesto è bastato a Israel Katz, ministro israeliano della Difesa, per mettere in atto la minaccia che aveva fatto una settimana prima: “Se non vi è calma in Galilea, non ci sarà calma a Beirut”.

Le minacce di Katz fanno seguito al lancio di cinque razzi a Metoulla la scorsa settimana, tre dei quali sono stati intercettati e due sono caduti in territorio libanese. L’esercito del Paese dei cedri ha rinvenuto delle rampe di lancio rudimentali in una valle a nord del fiume Litani, ma non è stato possibile identificare gli autori di questo attacco. Il raid dei caccia con la stella di David di ieri è stato preceduto da un avvertimento alla popolazione civile nell’area circostante l’edificio colpito, che Israele ha descritto come un “magazzino di droni”.  L’allerta ha scatenato il panico in due scuole nelle immediate vicinanze. Il palazzo preso di mira è stato completamente distrutto, ma non sono state segnalate vittime. La reazione israeliana non si è limitata all’attacco a Beirut, perché almeno altre 50 operazioni aeree sono state effettuate su siti sospetti di Hezbollah nel sud e nella Bekaa occidentale, uccidendo almeno cinque persone e ferendone altre 20 in un bilancio che risulta essere ancora provvisorio.

Aoun a Parigi

Questo grave incidente si è verificato mentre il capo di Stato libanese, Joseph Aoun, era in visita di Stato a Parigi. Parlando dalla capitale francese il presidente ha affermato che, sulla base dell’intelligence militare del Paese dei cedri, “tutto indica” che “Hezbollah non è responsabile” degli ultimi attacchi missilistici contro Israele. “Ci sarà un’indagine sull'origine di questi razzi” ha poi aggiunto. Nel frattempo una fonte del gruppo filo-iraniano ha negato qualsiasi responsabilità nel lancio dei razzi.

In questi giorni il governo di Beirut ha avviato una battaglia diplomatica su larga scala per evitare un’escalation con lo Stato ebraico. Il primo ministro Nawaf Salam ha avviato una serie di contatti diplomatici, in particolare con gli ambasciatori del quintetto di Paesi rappresentati nella commissione internazionale che monitora la tregua nel sud del Libano, per esortare Israele a mostrare moderazione. Da parte sua, il presidente transalpino Emmanuel Macron ha annunciato che parlerà telefonicamente con l’omologo americano Donald Trump “nelle prossime ore” e con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Secondo la televisione libanese Trump ha chiesto ai funzionari israeliani di astenersi dal bombardare Beirut.

“Non abbiamo avuto notizie di attacchi o attività militari di Hezbollah nel sud” ha dichiarato il presidente francese, parlando all’Eliseo insieme al presidente Joseph Aoun. “È assolutamente essenziale - ha proseguito - che il quadro (del cessate il fuoco) che abbiamo definito, che è stato concordato da Libano e Israele, sia debitamente rispettato. Oggi non è stato rispettato da Israele in modo unilaterale e senza che noi avessimo alcuna informazione o prova dei fatti che lo hanno determinato”. Nell’occasione il presidente Aoun ha parlato in videoconferenza, sempre ieri, alla presenza di Macron, con il leader siriano Ahmad al-Shara dell’incidente che ha provocato morti e feriti al confine siro-libanese due settimane prima. I due leader hanno riconosciuto “l'importanza strategica della demarcazione del confine” e “l’attivazione di meccanismi di coordinamento per affrontare le minacce militari e di sicurezza”.

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