Bombe di Bali, i tre sospetti "pronti a essere condannati a morte"
Il processo previsto entro due mesi; la pena massima è quella capitale. Negli attentati dell'ottobre scorso sull'isola indonesiana morirono 23 persone. Uno dei tre sospetti: mi dispiace solo che tra le vittime ci fossero dei musulmani.
Jakarta (AsiaNews) Sono pronti ad affrontare il processo e la pena capitale i tre sospetti terroristi implicati nelle bombe di Bali dell'anno scorso. Lo hanno dichiarato gli stessi detenuti ieri al momento della loro consegna da parte della polizia al capo dell'Alta Corte di Bali, Pasek Suharta.
Uno dei sospetti, Anif Solchanudin, 24 anni, ha detto che il suo unico dispiacere è che nelle esplosioni sono morti anche dei musulmani. Il primo ottobre 2005 tre kamikaze hanno colpito le zone turistiche di Jimbaran e Kuta, sull'isola di Bali. Il bilancio fu di 23 morti e oltre 190 feriti.
Prima di lasciare il carcere presso il quartier generale della polizia di Bali, Anif ha detto: "Mi scuso perché alcuni musulmani sono morti negli attentati, ma i miei obiettivi erano gli americani". "Sono pronto a morire da santo", ha aggiunto.
Il giovane ha confessato di essere un membro della rete terrorista guidata dal super ricercato malaysiano Noordin M. Top, ma di non conoscerlo personalmente.
L'altro processato, Abdul Aziz, alias Jafar, 30 anni, è spettato di aver collaborato alla costruzione del sito web usato per organizzare gli attentati. Jafar ha dichiarato di conoscere Noordin e di averlo aiutato a nascondersi dalla polizia. "Ho incontrato Noordin M. Top a Pekalongan (Java centrale) alla fine di giugno 2005, ma non ho conosciuto Azahari" (il complice di Noordin ucciso in un raid della polizia l'anno scorso). Egli ha poi ammesso il suo coinvolgimento nelle bombe a Kuta e Jimbaran.
Il terzo sospetto, Moh Cholily, alias Hanif, di 28 anni, non ha mostrato alcun rimorso per i suoi presunti crimini dichiarando che la sua morte è nelle mani di Dio. "Non odio nessuno ha detto odio solo la loro infedeltà".
La polizia ha consegnato alla Corte anche le prove del caso, tra le quali l'equipaggiamento per fabbricare bombe e una motocicletta Yahama appartenente a Anif, probabilmente usata negli attacchi.
Il processo dei tre avverrà presso il tribunale distrettuale di Denpasar. Secondo il vice capo dell'Alta Corte di Bali gli atti d'accusa saranno pronti entro due mesi, come previsto dalla legge sul terrorismo. La pena massima prevista è quella capitale.