Bombe ad Hyderabad, sciopero di 24 ore per protesta
Hyderabad (AsiaNews) – Negozi, scuole e college chiusi oggi ad Hyderabad, Stato meridionale dell’Andhra Pradesh. Nella città colpita da due violente esplosioni il 25 agosto scorso, il partito all’opposizione, Bharatiya Janata Party (Bjp), ha indetto uno sciopero di 24 ore come segno di protesta. Le bombe piazzate in un centro commerciale e in un auditorium teatrale hanno ucciso almeno 42 persone e ferite altre 60.
Secondo il Chief Minister dell’Andhra Pradesh, YS Rajasekhara Reddy, gli attentati sono opera di “organizzazioni terroristiche con base in Pakistan e Bangladesh”, ma secondo personalità del luogo vi sono sospetti verso il fondamentalismo indù. Il neo presidente indiano Pratibha Patil è convinta che le bombe avevano come scopo distruggere l’armonia interreligiosa ad Hyderabad. Su una popolazione di 6,5 milioni di abitanti, circa il 40% è musulmano mentre il rimanente è indù. In seguito ad una riunione d’emergenza del Consiglio dei ministri, Reddy ha annunciato una risarcimento di 500mila rupie (14.800 dollari) per le famiglie delle vittime.
Intanto proseguono le indagini. Da New Delhi sono arrivati ad Hyderabad i rinforzi alla polizia ed equipaggiamenti speciali per gli artificieri. La stessa polizia ha riferito della presenza di altri 19 ordigni inesplosi in città, nascosti in luoghi come sale cinematografiche, fermate di autobus e passaggi pedonali. Innalzate al massimo le misure di sicurezza per evitare l’esplodere di violenze interconfessionali.
Secondo dati pubblicati oggi dal Times of India - che riporta come fonte il Worldwide Incidents Tracking System (WITS) dello US National Counter-Terrorism Centre (NCTC) – l’Unione indiana è al secondo posto nel mondo, dopo l’Iraq, come numero di morti in atti terroristici. Dal gennaio 2004 al marzo 2007 sono 3.674 le vittime; le zone del Paese colpite con più frequenza: Mumbai, Delhi, Bangalore, Hyderabad, Malegaon, Varanasi e il Jammu e Kashmir.
08/05/2019 15:29