Bomba contro una chiesa a Zahle. Si teme il risorgere del terrorismo in Libano
Beirut (AsiaNews/Agenzie) – Un attentato terroristico è stato compiuto nella note fra sabato 26 e domenica 27 marzo contro la chiesa siro-ortodossa di Nostra Signora di Zahle. Poco dopo le 4 un ordigno, di circa due kg di tritolo, pieno di chiodi e frammenti metallici, è deflagrato davanti alla porta della chiesa, devastando l’interno, numerosi veicoli parcheggiati e alcune case nelle vicinanze. Un uomo, Assad Bechara, è rimasto ferito da alcuni frammenti di vetro che gli hanno colpito le gambe. E’ probabile che a questo, oltre che ad altri episodi, si riferisse Benedetto XVI ieri all’Angelus, quando ha detto: ““Il mio pensiero si indirizza, infine, alle Autorità ed ai cittadini del Medio Oriente, dove nei giorni scorsi si sono verificati diversi episodi di violenza, perché anche là sia privilegiata la via del dialogo e della riconciliazione nella ricerca di una convivenza giusta e fraterna”.
L’attentato non ha scoraggiato i fedeli, che hanno assistito ieri mattina alla messa domenicale celebrata dal vescovo siro-ortodosso di Zahle, mons. Boulos Safar sul sagrato, danneggiato dall’esplosione. Vi hanno partecipato il ministro della Cultura, Salim Wardy, alcuni deputati, il comandante delle Forze di sicurezza interna della Bekaa e il presidente della Lega siriaca in Libano. Nell’omelia mons.Safar ha affermato che “questo attentato è un messaggio per minare la sicurezza in Libano”, e che “la Chiesa non chiuderà le sue porte, quali siano le circostanze”.
Dopo il rapimento di un gruppo di ciclisti estoni a Zahle nei giorni scorsi questo attentato viene visto come un ulteriore esempio della risorgente attività di gruppi terroristici nel Paese. Il ministro uscente Elie Marouni ha dichiarato che si tratta di un messaggio, mentre Amin Gemayel, leader storico della Falange, ha dichiarato di temere che la bomba a Zahle sia solo l’inizio di una catena di attacchi.