Bomba contro bus dei pasdaran, 18 morti
Teheran (AsiaNews/Agenzie) – Sono 18 le vittime dell’esplosione avvenuta stamattina nel sud-est dell’Iran al passaggio di un autobus appartenente alle Guardie della Rivoluzione (Pasdaran). La zona, al confine con Afghanistan e Pakistan, è teatro di frequenti scontri tra le forze di sicurezza e gruppi armati. A riportare la notizia è l’agenzia ufficiale iraniana IRNA. Secondo altre fonti di informazione semiufficiale, il bilancio dei morti sarebbe però minore. Un funzionario governativo nella città di Zahedan, dove è avvenuto l’attentato, dichiara addirittura che il numero delle vittime non è ancora noto.
A quanto riferisce l’IRNA, l’ordigno era nascosto in un’auto ed è esploso mentre passava l'autobus, che portava gli impiegati presso una base dei Guardiani della rivoluzione. Ancora non è chiaro se le vittime appartenessero o meno ai pasdaran iraniani. In questa azione - si è limitato a dire Qassim Rezai, un comandante militare - sono diventati martiri 18 cittadini di Zahedan. I ribelli e coloro che creano instabilità li hanno resi tali con un atto terroristico compiuto piazzando una trappola vicino all’autobus”. Un portavoce dell’ufficio governativo di Zahedan ha confermato l’incidente, ma ha detto di non avere ancora un bilancio esatto delle vittime. Lo stesso funzionario aggiunge che “due persone sono già state arrestate”; ma non ha fornito ulteriori dettagli.
La zona di confine è ritenuta una sorta di far west, dove si danno battaglia le forze di sicurezza e i gruppi di trafficanti di droga. Fonti locali di AsiaNews spiegano che di solito su questi episodi lo stesso esercito “tende a chiudere un occhio e il governo ad abbassare i toni”.