Bogor, Yasmin Church: le autorità “manipolano” filmati per calunniare i cristiani
di Mathias Hariyadi
Il sindaco ha ordinato ai reparti della sicurezza di bloccare la preghiera. Manipolati i video che testimoniano gli scontri, per far ricadere la colpa delle violenze sui fedeli. Il Nahdlatul Ulama solidale con i cristiani. Il Wahid Institute si appella al presidente perché rimuova le autorità locali e garantisca il rispetto della libertà religiosa.
Jakarta (AsiaNews) – Il sindaco di Bogor, nel West Java, nega ai fedeli la possibilità di pregare lungo la strada che costeggia la Yasmin Church, chiesa al centro di un’aspra contesa che vede opposte la comunità cristiana e le autorità locali. L’intervento delle forze dell’ordine per disperdere la folla ha scatenato le proteste dei cristiani, innescando uno scontro fra i due fronti. Il Wahid Institute – movimento dedito al dialogo interreligioso, nel nome dell’ex presidente indonesiano “Gus Dur” Wahid – accusa i vertici di Bogor di manipolare video e notizie sugli incidenti, per esacerbare gli animi e spingere la comunità musulmana a punire i cristiani.
Da mesi la Yasmin Church è teatro di una palese violazione del diritto e della libertà religiosa perpetrato dal sindaco locale che, incurante dei dettami costituzionali e di una sentenza della Corte suprema a favore dei cristiani, impedisce lo svolgimento delle funzioni. Lo scorso fine settimana – 9 ottobre – egli ha stanziato i reparti della sicurezza contro i fedeli, riuniti per le celebrazioni domenicali. I tafferugli fra agenti e parrocchiani sono diventati il pretesto usato dal sindaco per lanciare l’ennesima minaccia: impedire l’accesso alle vie circostanti il luogo di culto cristiano, perché i fedeli non possano nemmeno pregare per strada.
Rumadi, attivista del Wahid Institute a Jakarta, punta il dito contro il presidente Susilo Bambang Yudhoyono che non avrebbe la “volontà politica” di mettere fine alle ostilità, nonostante l’ampio potere a disposizione. Il capo di Stato potrebbe, fra l’altro, sospendere il sindaco Diani Budiarto perché non rispetta la sentenza della Corte suprema che ha stabilito la legittimità del luogo di culto cristiano, in regola con i permessi di costruzione.
Interpellato da AsiaNews sugli scontri del 9 ottobre scorso Bona Sigalingging, portavoce della Yasmin Church, racconta che i fedeli si erano riuniti da 10 minuti in preghiera, quando dozzine di agenti della sicurezza sono intervenuti e, con l’uso della forza, hanno disperso il gruppo. Una settimana prima, il 2 ottobre, gli stessi gruppi della sicurezza avevano sequestrato il pane e il vino utilizzati per le celebrazioni.
Il Nahdlatul Ulama – la più importante organizzazione musulmana moderata del Paese – sostiene il diritto alla libertà religiosa della comunità cristiana. I leader della Nu hanno inviato una lettera al presidente Yudhoyono, chiedendo il suo “intervento” diretto per dirimere la controversia e tutelare i diritti dei fedeli. Tuttavia, diversi movimenti legati all’ala estremista indonesiana di Bogor manifestano solidarietà al sindaco e respingono l’ipotesi di autorizzare la costruzione della chiesa.
Da mesi la Yasmin Church è teatro di una palese violazione del diritto e della libertà religiosa perpetrato dal sindaco locale che, incurante dei dettami costituzionali e di una sentenza della Corte suprema a favore dei cristiani, impedisce lo svolgimento delle funzioni. Lo scorso fine settimana – 9 ottobre – egli ha stanziato i reparti della sicurezza contro i fedeli, riuniti per le celebrazioni domenicali. I tafferugli fra agenti e parrocchiani sono diventati il pretesto usato dal sindaco per lanciare l’ennesima minaccia: impedire l’accesso alle vie circostanti il luogo di culto cristiano, perché i fedeli non possano nemmeno pregare per strada.
Rumadi, attivista del Wahid Institute a Jakarta, punta il dito contro il presidente Susilo Bambang Yudhoyono che non avrebbe la “volontà politica” di mettere fine alle ostilità, nonostante l’ampio potere a disposizione. Il capo di Stato potrebbe, fra l’altro, sospendere il sindaco Diani Budiarto perché non rispetta la sentenza della Corte suprema che ha stabilito la legittimità del luogo di culto cristiano, in regola con i permessi di costruzione.
Interpellato da AsiaNews sugli scontri del 9 ottobre scorso Bona Sigalingging, portavoce della Yasmin Church, racconta che i fedeli si erano riuniti da 10 minuti in preghiera, quando dozzine di agenti della sicurezza sono intervenuti e, con l’uso della forza, hanno disperso il gruppo. Una settimana prima, il 2 ottobre, gli stessi gruppi della sicurezza avevano sequestrato il pane e il vino utilizzati per le celebrazioni.
Il Nahdlatul Ulama – la più importante organizzazione musulmana moderata del Paese – sostiene il diritto alla libertà religiosa della comunità cristiana. I leader della Nu hanno inviato una lettera al presidente Yudhoyono, chiedendo il suo “intervento” diretto per dirimere la controversia e tutelare i diritti dei fedeli. Tuttavia, diversi movimenti legati all’ala estremista indonesiana di Bogor manifestano solidarietà al sindaco e respingono l’ipotesi di autorizzare la costruzione della chiesa.
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28/05/2012
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