Benedetto XVI: India, grande Paese su cui sono riposte molte speranze
di Nirmala Carvalho
Imponendo la berretta cardinalizia all’arcivescovo di Mumbai, il Papa ha ricordato il ruolo dell’India nel mondo. Parlando ad AsiaNews, il neo-porporato parla di queste speranze ed auspica un cambiamento della società indiana.
Mumbai (AsiaNews) – L’India “è un grande Paese, su cui sono riposte molte speranze”. E’ quanto ha detto Benedetto XVI al cardinale Oswald Gracias, arcivescovo di Mumbai, durante la sua creazione cardinalizia. Lo ha raccontato ad AsiaNews proprio il neo-porporato: “Quando mi ha imposto la berretta rossa, mi sono sentito molto emozionato, ma ho capito anche che sono stato chiamato a giocare un nuovo ruolo per l’India e l’Asia intera”.
Durante la sua omelia, “il Santo Padre ha detto di aver chiamato i nuovi cardinali ad unirsi a lui, per divenire completamente ‘uomini al servizio della Chiesa’. In quel momento, ho capito molto chiaramente come la mia vocazione mi impone di mettermi al servizio di tutti gli uomini di buona volontà, dell’India e dell’Asia ma anche di tutta la Chiesa. In quel momento ho ri-dedicato la mia vita al servizio ecclesiale”.
Benedetto XVI ha anche spronato i cardinali ad “agire con fortezza, fino all’effusione del sangue e per me, questo significa raccontare la storia di Gesù, in primo luogo con la testimonianza pratica delle nostre vite. In questo senso, inoltre, fortezza significa agire con lo stesso spirito di Cristo, per creare un nuovo sistema mondiale costruito sull’amore e sulla fiducia reciproca. Questo è vero soprattutto in India, una nazione caratterizzata da una ricca diversità religiosa e culturale, in cui siamo chiamati a lavorare insieme per arricchirci l’uno dell’altro”.
Il riferimento alla speranza, alla luce della pubblicazione della prossima enciclica papale proprio sullo stesso tema, “mi fa vedere molto chiaramente quanto l’India abbia bisogno di speranza. Il Paese ha un patrimonio ricco di tradizione, ma anche un tremendo futuro. Stiamo facendo grandi progressi nell’economia, nella tecnologia e nel campo dell’educazione: siamo divenuti una potenza mondiale, ed ora abbiamo bisogno di unirci”.
Il Paese, infatti, “deve avere coscienza di questa grande speranza che ci ha dato Dio. Vi sono dolori, intolleranza e violenza, corruzione, povertà e fame, ma dobbiamo mantenere alta la speranza di poter cambiare, di poter vedere l’India divenire un compasso economico per l’Asia e per il mondo. Ho sempre saputo che il nostro è un Paese fatto di speranza, e sentirlo dire dal Papa mi ha commosso”.
Prima di concludere l’incontro con il Papa, il card. Gracias lo ha invitato in India: “Mi ha guardato ed ha sorriso, senza dire sì o no. Dopo, mi ha salutato impartendo di nuovo una grande benedizione a tutto il Paese”.
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