Benedetto XVI a Ground Zero: preghiera per la pace, per guarire dalle ferite e dall’odio
New York (AsiaNews) – “Dio, porta la Tua pace nel nostro mondo violento”; fa’ ritrovare il “Tuo cammino di amore [a] coloro che hanno il cuore e la mente consumati dall’odio”; “concedici la saggezza e il coraggio di lavorare instancabilmente per un mondo in cui pace e amore autentici regnino tra le Nazioni e nei cuori di tutti”: sono queste alcune delle invocazioni che Benedetto XVI ha espresso stamane davanti a Ground Zero, il luogo degli attentati dell’11 settembre 2001. Quasi sette anni fa, le Torri Gemelle del World Trade Center si sono fuse e incenerite, colpite da due aerei, in due diversi attacchi terroristi islamici, quasi sincronizzati. Oltre 3 mila persone hanno trovato la morte perché intrappolati negli edifici, tentando la fuga o – come molti vigili del fuoco - nel tentativo di salvare qualcuno. Ground Zero è divenuto il punto di partenza per una lotta internazionale al terrorismo islamico; per al Qaeda è la prima vittoria di una campagna per la conquista del mondo. Il papa ne fa un punto di preghiera per domandare a Dio la “guarigione” di chi è ferito; di chi odia; del mondo che vuole costruire la pace senza dimenticare “le vite perdute qui”.
Alla semplice cerimonia erano presenti rappresentanti dei parenti delle vittime, come anche dei sopravvissuti e una delegazione dei servizi di soccorso (vigili del fuoco, polizia, protezione civile). Presenti anche Michael Bloomberg, sindaco della metropoli; il governatore di New York, David A. Paterson; il governatore di New Jersey, John Corzine. Il papa era accompagnato da card. Edward Egan, arcivescovo di New York.
Dopo un lungo momento di silenzio in ginocchio, il papa ha acceso un cero, molto simile al Cero Pasquale, e ha recitato la preghiera che riportiamo qui integralmente:
O Dio dell’amore, della compassione e della riconciliazione,
rivolgi il Tuo sguardo su di noi, popolo di molte fedi e tradizioni diverse,
che siamo riuniti oggi in questo luogo,
scenario di incredibile violenza e dolore.
Ti chiediamo nella Tua bontà
di concedere luce e pace eterna
a tutti coloro che sono morti in questo luogo-
i primi eroici soccorritori:
i nostri vigili del fuoco, agenti di polizia,
addetti ai servizi di emergenza e personale della Capitaneria di Porto,
insieme a tutti gli uomini e le donne innocenti,
vittime di questa tragedia
solo perché il loro lavoro e il loro servizio
li ha portati qui l’11 settembre 2001.
Ti chiediamo, nella Tua compassione
di portare la guarigione a coloro i quali,
a causa della loro presenza qui in quel giorno,
soffrono per le lesioni e la malattia.
Guarisci, anche la sofferenza delle famiglie ancora in lutto
e di quanti hanno perso persone care in questa tragedia.
Concedi loro la forza di continuare a vivere con coraggio e speranza.
Ricordiamo anche coloro
che hanno trovato la morte, i feriti e quanti hanno perso i loro cari
in quello stesso giorno al Pentagono e a Shanksville, in Pennsylvania.
I nostri cuori si uniscono ai loro
mentre la nostra preghiera abbraccia il loro dolore e la loro sofferenza.
Dio della pace, porta la Tua pace nel nostro mondo violento:
pace nei cuori di tutti gli uomini e le donne
e pace tra le Nazioni della terra.
Volgi verso il Tuo cammino di amore
coloro che hanno il cuore e la mente
consumati dall’odio.
Dio della comprensione,
sopraffatti dalla dimensione immane di questa tragedia,
cerchiamo la Tua luce e la Tua guida
mentre siamo davanti ad eventi così tremendi.
Concedi a coloro le cui vite sono state risparmiate
di poter vivere in modo che le vite perdute qui
non siano state perdute in vano.
Confortaci e consolaci,
rafforzaci nella speranza
e concedici la saggezza e il coraggio
di lavorare instancabilmente per un mondo
in cui pace e amore autentici regnino
tra le Nazioni e nei cuori di tutti.
Alla fine, dopo la benedizione, in un momento i grande commozione, i rappresentanti dei servizi civii e i parenti delle vittime, ad uno a uno, hanno potuto salutare il pontefice, mentre il card. Egan li presentava e raccontava in breve il loro legame con il dolore e la sofferenza a Ground Zero.