19/10/2005, 00.00
LIBANO - SIRIA
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Beirut e Damasco sotto lo sguardo dell'Onu

Oggi il rapporto dell'inviato speciale Terje Roed-Larsen sul disarmo delle milizie palestinesi, ma c'è maggior tensione per quello che dirà la commissione che indaga sull'assassinio di Hariri.

Beirut (AsiaNews/Agenzie) - Un incontro a sorpresa, stanotte, tra il segretario di Stato Usa, Condoleezza Rice, ed il segretario dell'Onu Kofi Anan, per discutere di Libano e Siria, voci su mozioni contro la Siria che gli stessi Usa e la Francia si preparano a presentare in sede Onu, 10.000 soldati e poliziotti che controllano Beirut e la regione del Monte Libano, il direttore del centro d' informazione delle Nazioni Unite a Beirut, Najib Freji, trasferito "per motivi di sicurezza".

Si fanno più fitte le mosse politiche nell'attesa della pubblicazione del rapporto della commissione dell'Onu sull'assassinio dell'ex primo ministro Rafic Hariri, attesa per venerdì prossimo.

Ma già oggi le Nazioni Unite si occuperanno del Paese dei cedri, con la presentazione del rapporto di Terjé Roed-Larsen, inviato speciale dell'Onu, sull'applicazione della risoluzione 1559 che, tra l'altro prevede il disarmo delle milizie palestinesi in Libano, Hezbollah compreso. Terje Roed-Larsen, secondo quotidiano libanese An-Nahar, individuerebbe "violazioni" della 1559 nel recente invio dalla Siria in Libano di armi destinate a fazioni palestinesi filosiriane.

Il disarmo delle milizie palestinesi è argomento sul quale ancora ieri il primo ministro Fouad Siniora ricordava che si tratta di un problema "vecchio di decenni", sul quale il nuovo governo ha scelto la via del dialogo e sta facendo "progressi".

L'attesa maggiore e le preoccupazioni sono però legate al rapporto Mehlis nel quale, scrive oggi il tedesco Stern,  sarebbero citate "personalità siriane" coinvolte nell'attentato ed in particolare Assef Chawkat, cognato del presidente siriano Bachar el-Assad, e Rustom Ghazalé, già capo dei servizi di informazione siriani in Libano. E se il quotidiano libanese L'Orient le jour titola "Damasco nel mirino dell'Onu", la stessa stampa siriana, sempre strettamente controllata dal governo, parla oggi della possibilità che il Consiglio di sicurezza decida la proroga del mandato della commissione guidata dal giudice tedesco Detlev Mehlis.

Dalla mezzanotte di oggi, intanto, tutti i permessi di porto d'armi saranno sospesi in Libano per un periodo indeterminato. Lo ha deciso il ministro della difesa ad interim libanese, Yaacub Sarraf. In un comunicato pubblicato stamani a Beirut. Il ministro ha precisato che chiunque fosse sorpreso in possesso di armi in violazione del provvedimento sarà perseguito in via giudiziaria.

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