01/06/2006, 00.00
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"Bastone e carota" degli Usa per fermare il programma nucleare iraniano

Con la novità dell'offerta di Washington di "colloqui diretti" con Teheran, si svolge stasera a Vienna il vertice tra i cinque Paesi membri permanenti del Consiglio di sicurezza più la Germania.

Vienna (AsiaNews/Agenzie) - Elaborare i "pacchetti" delle offerte e delle sanzioni da presentare all'Iran sulla questione dell'arricchimento del combustibile nucleare: questo l'obiettivo che si pone l'ormai periodico vertice dei cinque Paesi membri permanenti del Consiglio di sicurezza più la Germania che si riunisce stasera a Vienna. La novità rispetto al passato è costituita dall'offerta di un dialogo diretto con Teheran avanzata ieri da Washington, a condizione della "immediata sospensione" dell'attività iraniana in campo nucleare.

Immediatamente definita "un atto di propaganda" dall'Iran, la proposta statunitense ha ottenuto oggi dal ministro degli Esteri Manouchehr Mottaki un rifiuto per quanto riguarda il processo di arricchimento dell'uranio, ma una disponibilità a discutere "delle reciproche preoccupazioni". Mottaki, insomma, torna a ripetere per l'ennesima volta che il programma nucleare "ad usi civili" "non sara' oggetto di negoziato" ed ha definito la proposta americana "priva di logica e di nuove prospettive verso la soluzione della crisi nucleare"; egli però si è anche detto disponibile a parlare "con tutte le parti e in un clima imparziale ed equo".

Dietro l'offerta statunitense di un dialogo diretto, in realtà, ci sarebbe il tentativo di costringere Russia e Cina a concordare un piano che preveda sanzioni nell'ambito del capitolo VII della Carta dell'Onu, senza però prevedere l'uso della forza. Della strategia diplomatica per portare Teheran al tavolo dei negoziati sul nucleare il segretario di Stato americano, Condoleezza Rice, ha parlato, per telefono, con il ministro degli Esteri cinese Li Zhaoxing. La Cina ha comunque già fatto sapere la sua contrarietà ad  un "uso arbitrario" delle sanzioni. Il portavoce del governo cinese, Liu Jianchao, ha ricordato che, avendo sottoscritto il Patto di non proliferazione, "l'Iran ha diritto a un utilizzo pacifico dell'energia atomica, a condizione che faccia fronte alle proprie responsabilità e adempia agli impegni presi". "L'Iran - ha aggiunto - deve collaborare appieno con l'Aiea e guadagnarsi la fiducia della comunità internazionale sulla natura del suo programma nucleare".

Da parte sua il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha dato un giudizio prudentemente positivo sulla proposta statunitense e si è detto ottimista sui risultati del vertice odierno.

Secondo anticipazioni di stampa, gli Usa proporrebbero di offrire all'Iran la sospensione del procedimento in Consiglio di Sicurezza e la fornitura di un reattore ad acqua leggera. Le sanzioni, economiche, in caso di rifiuto, consisterebbero nel congelamento dei suoi conti correnti all'estero, l'interdizione di operazioni finanziarie contro i principali dirigenti politici, l'embargo per l'importazione in Iran di armi e combustibili raffinati dei quali manca, pur essendo uno dei maggiori esportatori mondiali di petrolio.

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