Basra, attentato suicida contro i pellegrini sciiti, almeno 20 morti
Il kamikaze si è fatto esplodere a un posto di blocco davanti alla principale moschea sciita della città. Fra i morti vi sono anche diversi poliziotti. L’attacco è avvenuto durante le celebrazioni dell’Arbain una delle più importanti feste della comunità sciita.
Baghdad (AsiaNews/ Agenzie) – E’ di almeno 20 morti il bilancio dell’attacco contro un gruppo di pellegrini sciiti avvenuto oggi a Basra (Iraq meridionale), dove in questi giorni si tengono le celebrazioni per l’Arbain una delle più importanti festività sciite.
Il kamikaze si è fatto esplodere a un posto di blocco utilizzato dai pellegrini per accedere alla più importante moschea sciita della città, situata nella parte occidentale della città. Fra le vittime si contano anche diversi agenti di sicurezza.
L’attentato si aggiunge alla serie di attacchi suicidi contro la comunità sciita che in poche settimane hanno fatto centinaia di morti e migliaia di feriti. Nei giorni scorsi, 72 persone sono morte in una serie di esplosioni a Baghdad e a Nasiriya (Iraq meridionale).
Secondo gli esperti, tali attentati mostrano la crescente tensione fra gruppi sunniti e sciiti, dopo la partenza delle truppe americane alla fine di dicembre e l’ ordine di cattura per terrorismo emesso dal premier sciita al-Maliki contro Tariq al-Hashemi, vice-presidente sunnita.
Fonti di AsiaNews, affermano che in Iraq è in atto un piano per la frammentazione definitiva dei suoi 27 milioni di abitanti secondo una logica confessionale. Essa sancirà la partizione della nazione in zone sciite (la maggioranza con il 61% del totale) e sunnite (il 34%, di cui il 17% appartenente alla minoranza curda) e potrebbe causare al contempo la definitiva sparizione delle minoranze cristiana e yazida (il 4%), già dimezzata negli ultimi 10 anni.
Il kamikaze si è fatto esplodere a un posto di blocco utilizzato dai pellegrini per accedere alla più importante moschea sciita della città, situata nella parte occidentale della città. Fra le vittime si contano anche diversi agenti di sicurezza.
L’attentato si aggiunge alla serie di attacchi suicidi contro la comunità sciita che in poche settimane hanno fatto centinaia di morti e migliaia di feriti. Nei giorni scorsi, 72 persone sono morte in una serie di esplosioni a Baghdad e a Nasiriya (Iraq meridionale).
Secondo gli esperti, tali attentati mostrano la crescente tensione fra gruppi sunniti e sciiti, dopo la partenza delle truppe americane alla fine di dicembre e l’ ordine di cattura per terrorismo emesso dal premier sciita al-Maliki contro Tariq al-Hashemi, vice-presidente sunnita.
Fonti di AsiaNews, affermano che in Iraq è in atto un piano per la frammentazione definitiva dei suoi 27 milioni di abitanti secondo una logica confessionale. Essa sancirà la partizione della nazione in zone sciite (la maggioranza con il 61% del totale) e sunnite (il 34%, di cui il 17% appartenente alla minoranza curda) e potrebbe causare al contempo la definitiva sparizione delle minoranze cristiana e yazida (il 4%), già dimezzata negli ultimi 10 anni.
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