Bartolomeo: il cammino ecumenico è "irreversibile"
Istanbul (AsiaNews) - Il cammino ecumenico è "irreversibile", malgrado ci siano ancora difficoltà per arrivare alla desiderata piena comunione. L'ha affermato il Patriarca ecumenico Bartolomeo in occasione della festa di Sant'Andrea patrono del Patriarcato Ecumenico, alla quale era presente la delegazione della Santa Sede capeggiata dal card. Kurt Koch e composta dal vescovo Farrel , dal sottosegretario Andrea Palmieri e dal nunzio ad Ankara Lucibello.
Bartolomeo ha ricordato l' importanza del Vaticano II, che ha dato una svolta ai rapporti tra le due Chiese, ma ha anche parlato delle persistenti difficoltà sul comune cammino per la piena unità, sottolineando però l' irreversibilità del cammino ecumenico. Va ricordato che nel suo recente viaggio a Vienna il patriarca ecumenico ha dichiarato che comune desiderio delle due Chiese è di mantenere le proprie particolarità e tradizioni , ma di poter celebrare insieme l'eucaristia.
La svolta è avvenuta dopo il Vaticano II. Alle celebrazioni per i 50 anni di quel Concilio il Patriarca ha ricordato di essere stato invitato da Benedetto XVI, in nome della comune radice apostolica delle Chiese di Roma e di Costantinopoli.
Purtroppo, col passare del tempo, ha proseguito Bartolomeo, la fraterna convivenza tra le due Chiese s' è rotta in quanto alcuni dei loro teologi o capi di essi si sono consumati in disgressioni che miravano più all'autocompiacimento che al bene della Chiesa, ignorando l'essenza e l'importanza del dialogo, che consiste nella pacifica coesistenza e solidarietà, in quanto espressione della carità cristiana.
Bisogna impegnarsi, ha continuato, ed esercitarsi nel dialogo, cercando di concentrarci più su quello che ci unisce che su quello che ci separa.
Per questo motivo il patriarca ecumenico ha esaltato i contatti tra le due Chiese ed ha proposto un più frequente scambio di idee anche tra I capi delle Chiese perchè così si possono e devono dissolvere le persistenti millenarie diffidenze.
Coloro che attualmente partecipano al dialogo sono, secondo Bartolomeo, in maggioranza animati dalla buona volontà di togliere gli ostacoli ereditati dal passato, onde ottenere la piena comunione. Purtroppo i progressi sono lenti: alcune persone sono restie, ma bisogna esaltare i piccoli passi positivi compiuti, perchè in questo modo i nostri dissensi vengono messi a tacere.
Ed "è comune dovere di noi due, il nostro fratello il papa di Roma e il patriarca di Costantinopoli, e di tutte le due nostre Chiese nel loro insieme ricordare a chi detiene il potere materiale di questo nostro mondo travagliato, l' importanza della carità e della misericordia , nei confronti di chi ha bisogno. Il disprezzo verso di chi ha bisogno, rischia la disgregazione sociale che avrà delle conseguenze imprevedibili per tutti".
Il 2012 che sta per concludersi lascia delle prospettive negative per il 2013, anno, però in cui avranno luogo i festeggiamenti dei 1700 anni dell'editto di Milano, in cui Costantino proclamò la libertà di culto. Quella libertà che lo stesso nostro Signore annunciò per poterci liberare, salvare, ma che noi dobbiamo preservare e rinforzare.
Ha annunciato infine che stanno per concludersi i lavori preparatori per la convocazione del grande sinodo panortodosso, che verrà convocato tra breve tempo.
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