30/11/2012, 00.00
TURCHIA
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Bartolomeo: il cammino ecumenico è "irreversibile"

di NAT da Polis
Alla celebrazione per la festa di sant'Andrea, patrono del patriarcato ecumenico, Bartolomeo dice che bisogna impegnarsi, ha continuato, ed esercitarsi nel dialogo, cercando di concentrarci più su quello che ci unisce che su quello che ci separa. Stanno per concludersi i lavori preparatori per la convocazione del grande sinodo panortodosso.

Istanbul (AsiaNews) - Il cammino ecumenico è "irreversibile", malgrado ci siano ancora difficoltà per arrivare alla desiderata piena comunione. L'ha affermato il Patriarca ecumenico Bartolomeo in occasione della festa di Sant'Andrea patrono del Patriarcato Ecumenico, alla quale era presente la delegazione della Santa Sede capeggiata dal card. Kurt Koch  e composta dal vescovo Farrel , dal sottosegretario Andrea Palmieri e dal nunzio ad Ankara  Lucibello.

Bartolomeo ha  ricordato l' importanza del Vaticano II, che  ha  dato una svolta ai rapporti tra le due Chiese, ma  ha anche parlato delle persistenti difficoltà  sul comune cammino per la piena unità, sottolineando però l' irreversibilità del cammino ecumenico. Va ricordato che nel suo recente viaggio a Vienna il patriarca ecumenico  ha dichiarato che comune desiderio delle due Chiese è  di mantenere le proprie particolarità e tradizioni , ma di poter celebrare insieme l'eucaristia.

La svolta è avvenuta dopo  il Vaticano II. Alle celebrazioni per i 50 anni di quel Concilio il Patriarca ha ricordato di essere stato invitato da Benedetto XVI, in nome della comune radice apostolica delle Chiese di Roma e di Costantinopoli.

Purtroppo, col passare del tempo, ha proseguito Bartolomeo, la fraterna convivenza tra le  due Chiese s' è rotta in quanto alcuni dei loro   teologi o capi di essi  si sono consumati in disgressioni che miravano più all'autocompiacimento che al bene della Chiesa, ignorando l'essenza e l'importanza del dialogo, che consiste nella pacifica  coesistenza e solidarietà, in quanto espressione della carità cristiana.

Bisogna impegnarsi, ha continuato, ed esercitarsi nel dialogo, cercando  di concentrarci più su quello che ci unisce che su quello che ci separa.

Per questo motivo il patriarca ecumenico  ha esaltato i contatti tra le due Chiese ed ha proposto un più frequente scambio di idee anche tra I capi delle Chiese perchè così si possono e devono dissolvere  le persistenti millenarie diffidenze.

Coloro che attualmente partecipano al dialogo sono, secondo Bartolomeo, in maggioranza animati dalla buona volontà di togliere gli ostacoli ereditati dal passato, onde ottenere la piena comunione. Purtroppo  i progressi sono lenti: alcune persone sono restie, ma bisogna esaltare i piccoli passi  positivi compiuti,  perchè in questo modo i nostri dissensi vengono messi a tacere.

Ed "è comune dovere di noi due,  il nostro fratello il papa di Roma e il  patriarca di Costantinopoli, e di tutte  le due  nostre  Chiese nel loro insieme ricordare a chi detiene il potere materiale  di  questo nostro mondo travagliato, l' importanza della carità e della misericordia , nei confronti di chi ha bisogno. Il disprezzo verso di chi ha bisogno, rischia la disgregazione sociale che avrà delle conseguenze imprevedibili per tutti".

Il 2012 che  sta per concludersi lascia  delle prospettive negative per il 2013, anno, però  in cui avranno luogo i festeggiamenti  dei 1700 anni dell'editto di Milano, in cui Costantino proclamò la libertà di culto. Quella libertà che lo  stesso  nostro Signore annunciò   per poterci liberare, salvare, ma  che noi dobbiamo preservare  e rinforzare.

Ha annunciato infine  che stanno per concludersi i lavori preparatori per la convocazione del grande sinodo panortodosso, che verrà convocato tra breve tempo.

 

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