Bao Tong: il Partito avrebbe dovuto decretare la fine delle persecuzioni religiose
L’ex segretario di Zhao Ziyang, estromesso perché si oppose al massacri di Tienanmen, sottolinea che il rispetto per un diritto sancito dalla Costituzione della Repubblica popolare serve alla costruzione della “società armoniosa” voluta dalla leadership comunista.
Roma (AsiaNews) - Bao Tong, l’ex segretario di Zhao Ziyang, dall’89 emarginato dal Partito comunista perché contrario al massacro di Tiananmen, ha scritto ad AsiaNews: “La libertà di religione è uno dei diritti civili affermati in modo inequivocabile nella Costituzione della Repubblica popolare cinese. Ciò significa che esso deve essere rispettato dal governo. Speravo proprio che il 17mo Congresso del Partito avrebbe rispettato la Costituzione e i diritti di ogni cittadino. Avrei voluto che il Congresso mostrasse in modo evidente il suo rispetto per la Costituzione e per ogni cittadino cinese. Questo comprende la fine di tutte le persecuzioni religiose ed il rilascio dei leader religiosi dal carcere o dagli arresti domiciliari. Nessun pretesto può essere addotto per consentire la prosecuzione degli errori della illegale persecuzione religiosa”.
“Il rispetto della libertà di religione – prosegue la dichiarazione - è veramente un passo importante verso la costruzione di una ‘società armoniosa’ per la quale i leader cinesi dicono di volersi impegnare. Il Congresso avrebbe dovuto intraprendere questi passi concreti se spera di costruire la fiducia del popolo”.
Del mancato riconoscimento delle libertà da parte del 17mo Congresso, Bao Tong ha scritto anche una dichiarazione circolata su alcuni blog in cinese. “La cosa più importante – ha affermato - è che tutti i cittadini abbiano il diritto di parlare liberamente e di percorrere la loro strada entro la cornice delle leggi”. Egli ha anche invitato il Partito ad abbandonare la scelta per la dittatura, affermando che un suo “volontario abbandono potrebbe riportare in vita un partito moribondo”.
Bao Tong sottolinea infine gli squilibri crescenti della società cinese, nella quale “sono venuti fuori i multimilionari, ma gli operai che sudano e si sacrificano di più sono nell’impossibilità di liberarsi dall’abisso fangoso della povertà”.
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