Bangkok, crolla l’industria del turismo. Le “camicie rosse” annunciano nuove proteste
L’instabilità politica e gli scontri delle ultime settimane hanno causato un crollo del 30% nel secondo trimestre del 2009. In calo anche gli investimenti di compagnie straniere. Leader pro-Thaksin accusa i militari di aver innescato gli scontri dei giorni scorsi per discreditare il movimento.
Bangkok (AsiaNews/Agenzie) – I proventi nel settore del turismo e gli investimenti esteri subiranno un drastico calo nel secondo trimestre del 2009. Lo riferisce la Federazione delle industrie della Thailandia (Fti), che prevede un crollo del 30% nel turismo e del 20% negli investimenti stranieri.
Per il 2009, le previsioni di inizio anno parlavano di un numero complessivo di 14 milioni di visitatori dall’estero. Thanit Sorat, vice-presidente della Fti, spiega che non supereranno gli 11 milioni. Anche gli operatori stranieri mostrano cautela, a causa del clima di instabilità politica che si respira nel Paese.
Il 17 aprile il leader delle “camicie gialle” Sondhi Limthongkul, movimento che ha portato alla caduta dell’ex premier Thaksin Shinawatra nel 2006, è rimasto vittima di una imboscata. Egli è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico per una ferita di arma da fuoco alla tempia; ora è fuori pericolo. L’attacco segue di alcuni giorni una serie di manifestazioni promosse dalle “camicie rosse”, fedeli all’ex primo ministro in esilio Thaksin Shinawatra: i dimostranti hanno attaccato il corteo di auto del premier Abhisit Vejjajiva e impedito lo svolgimento del vertice allargato dei Paesi dell’Asean a metà mese.
Il vice-presidente Fti chiede che il governo revochi “velocemente” lo Stato di emergenza – esteso anche a Bangkok – per “ristabilire l’immagine internazionale del Paese”. Dal fronte antigovernativo arriva invece la minaccia di “nuove proteste nei prossimi giorni”. Jakrapob Penkair conferma che le “camicie rosse” pro-Thaksin terranno manifestazioni “di piccola scala” e nei “termini della legalità”. Egli accusa infine i militari di aver innescato le violenze dei giorni scorsi: membri dell’esercito si sarebbero mescolati ai manifestanti per innescare gli scontri e screditare i fautori della protesta.
Vedi anche