Bambini disabili comprati per 200 euro per farli mendicare
Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Bambini disabili comprati e mandati a chiedere l’elemosina per le strade di Pechino. Se non “guadagnano” abbastanza rischiano di essere puniti o percossi.
Gao Zhou Zhou non ha l’uso delle gambe e si muove su un’asse a rotelle fatta a mano. E’ sporca e non sa dire l’età, forse 15 anni. Racconta al quotidiano The Guardian che tre anni fa un uomo l’ha comprata dal patrigno per 220 euro, in un villaggio dell’Henan. Da allora quasi ogni giorno sta china sul marciapiede, non lontana da piazza Tiananmen, dalla mattina fino a notte. Chiede l’elemosina ai passanti. Quando va bene guadagna 300 yuan, che dà allo “zio”.
“Quell’uomo – racconta la ragazza - è molto potente. Mi ha detto che se fuggo mi troverà ovunque vada”.
Anche Yang Ping, che ha la spina dorsale curva e che può camminare solo piegata come un insetto, è stata venduta due anni fa. Un uomo ha promesso ai genitori di farla lavorare in una fabbrica di giocattoli e di mandare loro 30 euro al mese. Ma arrivati a Pechino ha detto che la fabbrica aveva chiuso e l’ha messa a chiedere l’elemosina. “Il primo giorno – racconta a The Guardian – ho guadagnato solo 20 yuan. Allora mi ha picchiata”.
Kate Wedgwood, direttrice per la Cina di Save the Children, questa realtà è diffusa in Cina. Questi bambini vengono quasi tutti da poveri villaggi rurali, rimasti fuori dal boom economico del Paese. Con i molti lavoratori migranti, milioni di bambini vivono separati dai genitori, per lo più affidati a parenti o a semplici conoscenti. Molti li affidano a persone che assicurano di dar loro un lavoro, senza sapere cosa li aspetta.
Esperti osservano che prima delle Olimpiadi è probabile che Pechino voglia “pulire” le strade di questi mendicanti. Ma il timore è che si limiti cacciarli via.
24/02/2020 11:47