Bambini cinesi coi calcoli ai reni: colpa del latte in polvere
Pechino (AsiaNews) – Almeno 59 casi di calcoli ai reni in bambini da 0 a 2 anni, e la morte di uno di essi, ha alla fine decretato un’inchiesta sul latte in polvere venduto dalla più importante compagnia cinese del settore, la Sanlu. La notte scorsa il gruppo, con base in Shijiazhuang ha detto che ritirerà dal mercato tutto il latte in polvere prodotto prima del 6 agosto, che ammonta a cira 700 tonnellate di prodotto. Il motivo è che tale produzione contiene tripolicianamide, una sostanza che può produrre calcoli ai reni ed è di solito usata nella produzione di plastica e fertilizzanti.
La compagnia non ha detto se la presenza della sostanza era dovuta a errori nel processo di fabbricazione o a sabotaggio industriale.
Il governo ha già deciso di aprire un’inchiesta. Fino ad ora il fenomeno dei calcoli renali in bambini di pochi mesi di vita è stato registrato soprattutto nel Gansu, ma problemi simili vengono registrati nello Shaanxi, Ningxia, Henan, Shandong, Hunan, Hubei, Anhui, Jiangsu. La maggior parte dei bambini vive nelle aree rurali ed è stata nutrita con quello specifico tipo di latte in polvere. Secondo le autorità sanitarie, prima del 2006 non è stato registrato alcun caso di calcoli renali in lattanti. La malattia si rivela con blocco renale, ingrossamento dei reni e vomito.
Il problema dell’avvelenamento di farmaci e cibi è una piaga ricorrente in Cina. Almeno 4 anni fa nell’Anhui morirono 13 bambini a causa di un latte privo di proteine, altri 4 a Chongqing e nell’Hubei. Altri 170 hanno sofferto di problemi di sviluppo.
Negli ultimi anni in Cina la richiesta di latte in polvere è aumentata. A causa dei ritmi di lavoro o dell’emigrazione, molte madri non hanno la possibilità di allattare al seno. Una recente inchiesta dell’associazione cinese dei consumatori mostra che un po’ più del 50% delle madri pratica l’allattamento artificiale per i loro bambini da 0 a 6 mesi. Più del 32% preferisce il latte in polvere a causa degli orari di lavoro; oltre il 14% afferma di aver dovuto interrompere l’allattamento al seno perché pensa che il latte in polvere fosse più nutriente.
Nel marzo scorso, dopo scandali legati ad avvelenamenti e rampante corruzione, il governo ha deciso di creare un superministero che comprende quello della Sanità e l'Ufficio per il cibo e le medicine.