Balochistan: famiglie indù vittime di sequestri e omicidi mirati
di Jibran Khan
Un gruppo di uomini armati ha ucciso un commerciante durante un tentativo di rapimento. Dal mese scorso si sono perse le tracce dell’85enne leader religioso provinciale della comunità indù. Nella provincia pakistana sono attivi oltre 100 gruppi che operano sequestri a fini estorsivi. Nel 2010 sono stati registrati almeno 86 rapimenti.
Lahore (AsiaNews) – Un gruppo di uomini armati ha ucciso un commerciante indù, durante un tentativo di sequestro di persona. Il fatto è avvenuto ieri a Quetta, capoluogo provinciale del Balochistan (sud-ovest del Pakistan), e conferma la crescita di attacchi verso la minoranza religiosa, vittima di omicidi mirati e rapimenti. I governi del Balochistan e del Sindh assicurano maggiore protezione, ma i proclami non bastano a fermare le violenze: nell’ultimo anno sono raddoppiati i sequestri: nella sola Quetta vi sono stati tre assassini di commercianti e resta avvolta nel mistero la scomparsa di un leader indù, da oltre un mese nelle mani dei rapitori.
Nei giorni scorsi Eam Singh Sodho, parlamentare indù della Pakistan Muslim League (Q) ha rassegnato le dimissioni da membro dell’assemblea del Sindh. Egli conferma la mancanza di garanzie a tutela della minoranza e ha chiesto asilo politico in India, per sfuggire alle minacce di morte. Ieri, a Quetta, un commerciante è rimasto ucciso durante un tentativo di sequestro; un fenomeno che si ripete con regolarità nella zona, tanto da costringere intere famiglie alla fuga.
Il rapimento, nel dicembre scorso, dell’85enne sacerdote indù Maharaj Sain Lakmee Geer – incaricato degli affari religiosi nel Balochistan dal 1946 – ha acutizzato i timori della comunità indù pakistana, che non ha alternative se non emigrare in India. Saeed Ahmed Khan, direttore regionale del Ministero federale per i diritti umani, conferma che “almeno 27 famiglie indù del Balochistan hanno fatto richiesta di asilo politico all’ambasciata indiana”.
Nella provincia pakistana sono attivi oltre 100 gruppi che operano sequestri a fini estorsivi contro la comunità indù. Nel 2010 sono stati registrati almeno 86 rapimenti, contro i 43 avvenuti nel 2009. La minoranza religiosa ha sollevato proteste, intonando slogan fra i quali “garantiteci protezione o lasciateci emigrare”. Nel mirino almeno 100mila indù, una comunità che da secoli vive in Balochistan. Al tempo della nascita del Pakistan, molte famiglie hanno preferito migrare in India, mentre decine di migliaia sono rimaste nei territori di origine. Oggi, a causa del crescente fondamentalismo e per una diffusa povertà, essi denunciano insicurezze e chiedono di poter partire.
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