Bali, le forze speciali uccidono cinque sospetti terroristi
Jakarta (AsiaNews) - Le forze speciali di polizia Densus-88 hanno ucciso cinque sospetti terroristi, in uno scontro a fuoco avvenuto ieri in due diverse zone di Denpasar, capoluogo della provincia indonesiana di Bali, celebre meta per il turismo internazionale e teatro di un sanguinoso attentato nel 2002 che ha provocato oltre 200 morti. Il raid è avvenuto la sera del 18 marzo in due capanne prese in affitto dagli estremisti, in pieno centro città. Dalle prime informazioni filtrate dagli investigatori emerge che il gruppo aveva progettato una serie di colpi agli sportelli automatici della città, per raccogliere denaro sufficiente a finanziare i futuri "progetti" terroristici sull'isola. Sequestrate anche armi da fuoco e munizioni.
Fonti locali rivelano che fra gli obiettivi immaginati dai terroristi uccisi - alcuni dei quali di "elevato" profilo - vi era anche un rinomato caffè del centro di Denpasar, da colpire con un devastante attacco bomba. Tuttavia, al momento la polizia non conferma questa notizia rilanciata dai media, forse per evitare di creare allarmismo fra i turisti, principale risorsa economia dell'isola.
La popolazione ricorda ancora la strage a Bali del settembre 2002, ad opera della Jemaah Islamiyah - cellula locale di al Qaeda - che ha ucciso 240 persone e ferito altre 240. Nell'attentato sono morti molti stranieri, provenienti in particolare dall'Australia. Un secondo grave incidente è avvenuto nell'ottobre 2005, opera di un attentatore suicida che si è fatto esplodere in un caffè di Denpasar.
I cinque terroristi, di cui non si conoscono ancora i nomi, sarebbero affiliati anch'essi alla Jemaah Islamiyah, come conferma il portavoce nazionale della polizia Saud Usman Nasution. Dal mese scorso al momento dell'arrivo a Bali - la squadra speciale monitorava i loro spostamenti e aveva raccolto diverse informazioni su possibili movimenti e attacchi nell'immediato futuro.
Fonti investigative interpellate da AsiaNews spiegano che i cinque terroristi avrebbero colpito il prossimo 23 marzo, in concomitanza con il nuovo anno indù di Saka, approfittando della confusione creata dai festeggiamenti. Tuttavia, la notizia al momento non ha ricevuto conferme ufficiali.