Bahrain, pugno di ferro sulla rivolta. Almeno due morti a piazza delle Perle
Manama (AsiaNews/Agenzie) – Il sovrano del Bahrain usa il pugno di ferro verso gli attivisti pro-democrazia. Stamane centinaia di poliziotti antisommossa hanno attaccato i manifestanti che occupavano piazza delle Perle, il cuore simbolico della “rivoluzione dei gelsomini” nel piccolo Paese del Golfo e hanno sgomberato la piazza. Almeno due persone sono rimaste uccise nell’attacco, mentre i feriti si contano a decine. Due poliziotti sarebbero rimasti uccisi, investiti da automobili che procedevano ad alta velocità. Il governo ha deciso la chiusura della Borsa, delle scuole e dell’università.
Gli agenti hanno caricato, sparando candelotti lacrimogeni, proiettili di gomma e pallettoni. La carica è stata appoggiata da veicoli blindati, mentre alcuni elicotteri sorvegliavano la situazione. Ieri due persone erano morte negli scontri avvenuti nel villaggio sciita di Shitra, 15 km a sud di Manama. Un manifestante colpito da un proiettile, e un agente investito da un automobile. La polizia afferma che l’investimento è stato volontario.
Hamad Ben Issa Al-Khalifa, il sovrano del Bahrain, ha decretato ieri lo stato di emergenza nazionale per tre mesi, rassicurato dall’arrivo nel piccolo Stato di contingenti militari provenienti dall’Arabia Saudita e dagli Emirati. Il Bahrain è un Paese a maggioranza sciita, retto da una monarchi sunnita. I dimostranti sono rimasti accampati per un mese a piazza delle Perle, chiedendo riforme costituzionali e l’allontanamento del premier, lo sceicco Khalifah ibn Salman al-Khalifah, al potere dal 1971.
La polizia è arrivata nelle prime ore del mattino di oggi, e dopo aver cacciato i manifestanti ha bruciato le tende dell’accampamento. Le truppe hanno poi fatto irruzione nel centro commerciale, per togliere i blocchi stradali illegali e allontanare qualche decina di manifestanti che restavano nella zona, dopo gli scontri del 12 marzo che hanno provocato circa 200 feriti.