Bahrain, nuovi scontri per la democrazia. Voci di un intervento militare saudita
Manama (AsiaNews/Agenzie) – Si aggrava la tensione in alcuni paesi del Golfo toccati dalla “rivoluzione dei gelsomini”. Oggi un gruppo di deputati sunniti del parlamento di Manama ha chiesto al sovrano, Hamad bin Isa al-Khalifa, di imporre la legge marziale nel Paese per tre mesi, per fermare la protesta della maggioranza sciita in corso da un mese. I parlamentari accusano "movimenti estremisti" di spingere il Paese verso scontri settari. Aumentano le voci di un probabile intervento dell’esercito saudita in Bahrain. Fonti locali affermano che la monarchia sunnita potrebbe invitare formalmente forze di sicurezza saudita, nel quadro del Consiglio di cooperazione e sicurezza fra i sei paesi del Golfo.
Ieri migliaia di dimostranti hanno isolato il centro finanziario di Manama e hanno respinto la polizia che cercava di allontanarli dal centro della capitale, piazza delle Perle. Altri scontri sono avvenuti fra manifestanti e forze dell’ordine nel campus della principale università, dopo che si erano affrontati cortei pro e contro il governo.
In Yemen ieri sono avvenuti violenti scontri fra manifestanti e polizia. Tre persone sono morte, una a Sanaa e due ad Aden, mentre decine di altri manifestanti sono rimasti feriti. I testimoni affermano che la polizia ha lanciato lacrimogeni, e ha usato proiettili reali. Hashem Ahelbarra, corrispondente di al-Jazeera inBahrain ha dichiarato che i medici hanno curato 14 persone ferite da colpi d’arma da fuoco, in una clinica allestita per trattare i feriti negli scontri.