Baghdad: più di mille famiglie cristiane costrette a lasciare le loro case
E’ l’unica alternativa di fronte alle minacce delle milizie islamiche verso chi non si converte, non paga una “tassa” o non dà una figlia in sposa ad un musulmano. Il dato è denunciato da Portes ouvertes, una ONG che si dedica alle Chiese perseguitate.
Baghdad (AsiaNews) – Sono più di mille le famiglie cristiane di Baghdad che si trovano nella necessità di fuggire abbandonando tutti i loro beni, perché minacciate da estremisti islamici. Il dato è stato diffuso oggi da “Portes ouvertes”, una organizzazione internazionale cristiana che si occupa delle Chiese perseguitate e che conferma l’attacco in atto, già da tempo denunciato dalle Chiese irachene.
In un comunicato, la ONG sottolinea come le minacce da parte di milizie islamiche sono causate dal rifiuto di convertirsi all’islam, di pagare la jizya - la tassa di “compensazione” chiesta dal Corano ai sudditi non-musulmani – o di dare una figlia in sposa ad un islamico, e quindi farla convertire. E’, “una vera campagna che mira a svuotare Doura (zona tradizionalmente cristiana, ndr) ed i quartieri vicini della loro popolazione cristiana”.
Chi rifiuta di sottomettersi ai dictat, non ha altra scelta che “andarsene lasciando tutti i propri beni”: le destinazioni sono all’estero – in primo luogo Giordania e Siria – o il Kurdistan, finora relativamente tranquillo.
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