Baghdad esclude due aziende sud-coreane dallo sfruttamento dei giacimenti
Le compagnie avevano firmato contratti con il governo regionale curdo. Secondo il Ministero del petrolio i contratti sono “contrari alla legge irakena”. Giacimenti di Kirkuk al centro della contesa fra governo centrale e curdi.
Baghdad (AsiaNews/Agenzie) – Il governo irakeno ha escluso due aziende sud-coreane dalle concessioni per lo sfruttamento del petrolio. Hussein al Shahristani, Ministro irakeno del petrolio, ha spiegato che alla base della decisione vi è il contratto petrolifero firmato nel 2008 fra il governo della regione curda (Krg) e due compagnie sud-coreane.
Nel giugno 2008 il Krg ha sottoscritto un accordo del valore di alcuni miliardi di dollari con la compagnia di Stato sud-coreana Korea National Oil Corp (Knoc) e la SK Energy: esso prevedeva la concessione di otto giacimenti petroliferi – 7,2 miliardi di barili la produzione stimata – per un investimento di 2,2 miliardi di dollari Usa nello sviluppo delle infrastrutture nella regione.
“La firma di questo contratto è contraria alla legge irakena e alla Costituzione” ha dichiarato Shahristani, per questo motivo “le due compagnie [sud-coreane] sono state escluse dalla gara di appalti”. Il Ministro del petrolio aggiunge che “se cancelleranno gli accordi” esse potranno partecipare “alla prossima gara di appalto”.
Nell’aprile 2008 il governo aveva aperto le porte a 35 compagnie straniere – su un totale di 120 che ne avevano fatto richiesta – per lo sfruttamento di gas e petrolio nei suoi ricchi giacimenti, terzi al mondo per vastità. Per essere sviluppati e portare al massimo la produzione di greggio, essi hanno bisogno di miliardi di dollari di investimenti, dopo anni di embargo e a causa dei danni della guerra.
La situazione appare più complicata a Kirkuk, nel nord dell’Iraq, dove i pozzi petroliferi sono al centro di una contesa fra il governo regionale curdo e Baghdad. “In Iraq il vero problema non riguarda più la sicurezza – rivelano fonti di AsiaNews nel Paese – ma il rapporto fra il governo centrale e i curdi. Kirkuk è al centro di una contesa che vede coinvolti arabi, turcomanni e curdi, ciascuno dei quali vuole mantenere il controllo delle risorse. È una questione estremamente delicata ed è destinata a peggiorare in futuro, con il ritiro delle truppe americane”.
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