Autobomba uccide sei persone a Karachi
L'esplosione ha distrutto un ristorante della catena americana Kentucky Fried Chicken ed una filiale bancaria.
Karachi (AsiaNews/Agenzie) Un'autobomba esplosa oggi all'esterno di un fast food americano di Karachi, la più grande città del Pakistan, ha ucciso 6 persone e ferite molte altre. Mushtaq Shah, capo della polizia municipale, dice che il veicolo è scoppiato davanti ad un ristorante della catena americana Kentucky Fried Chicken.
"L'esplosione è stata molto intensa spiega Shah ed il rumore si è sentito in diverse parti della città. Sembra che il bersaglio fosse proprio il ristorante". Muhammad Sabri, alto rappresentante del gruppo di recupero Edhi Welfare Trust, dice che 6 corpi sono già stati rimossi dal luogo.
La detonazione ha distrutto l'uscita del ristorante ed una filiale bancaria che si trova vicino. Molti veicoli si sono incendiati e le finestre dei palazzi vicini sono esplose. "Appena sono sceso dall'autobus dice Muhammad Ramzan, che lavora in un ufficio governativo vicino al fast food ho sentito una forte esplosione e mi sono seduto per terra. C'era polvere che si alzava dovunque". La pubblica sicurezza ha isolato immediatamente la zona, vicina agli hotel di lusso Sheraton e Pearl Continental.
L'autobomba è esplosa in coincidenza con l'audizione in una corte di Karachi di un appello contro la pena di morte che è stato pronunciato contro un estremista islamico ritenuto colpevole del rapimento e dell'uccisione di Daniel Pearl, reporter americano morto nel 2002. Sheikh Omar, nato in Gran Bretagna, è stato ritenuto colpevole e condannato a morte nel 2002: il suo appello era pendente da oltre 2 anni.
Ieri il presidente pakistano, Pervez Musharraf, ha voluto sottolineare al canale americano CNN che il Pakistan non subiva da oltre un anno attacchi terroristi contro obiettivi occidentali come le bombe agli alberghi giordani della settimana scorsa.
Il 30 maggio scorso 6 impiegati della stessa catena di ristorazione sono morti dopo un attacco effettuato da una folla composta da sciiti che ha dato fuoco all'edificio: 3 impiegati sono morti bruciati e gli altri 3 sono morti di freddo dopo aver cercato riparo nella ghiacciaia del ristorante. L'attacco di maggio era in risposta a quello effettuato contro una moschea sciita nelle vicinanze: i presunti assalitori della moschea erano sunniti collegati ad al-Qaeda e la violenza aveva prodotto 5 vittime.