Aumentano del 30% i malati di Aids in Cina
Il governo e l'Oms vogliono arginare il morbo distribuendo condom negli alberghi e nei night club. Peccato che i più infetti siano i migranti e i poveri.
Pechino (AsiaNews/Agenzie) Secondo cifre diffuse oggi dal Ministero della Sanità, i casi di Aids registrati in Cina sono aumentati quasi del 30%. Alla fine di ottobre 2006 i casi registrati di infezione da Hiv erano 183.733, e cioè 39.644 infetti in più rispetto alla fine del 2005.
Il Ministero della sanità ha fatto notare che l'incremento è dovuto soprattutto al miglioramento dei test di verifica e ad una maggiore accuratezza nella registrazione dei casi. La Cina stima di avere circa 650 mila casi di Aids, anche se organizzazioni mondiali stimano a oltre 1 milione i casi di infezione, la maggioranza dei quali non viene neanche denunciata.
Il governo afferma che il 37% dei casi riportati quest'anno dipendono dall'uso di droghe; il 26,7% al cosiddetto sesso non protetto, nel grande mercato cinese del sesso.
Un'altra parte, almeno il 5% dell'incremento, è dovuto a trasfusioni con sangue infetto avvenuta in ospedale, o alla compravendita di sangue tipica fra i poveri con strumentazioni non igieniche.
Negli anni scorsi molti attivisti hanno denunciato le campagne governative di raccolta di sangue nell'Henan, che hanno portato alla diffusione dell'Aids fra contadini e migranti.
La diffusione dei nuovi dati e del grave incremento di infezioni sembrano mirare alla diffusione di preservativi nei luoghi di intrattenimento e negli alberghi
Il dott. Wiwat Rojanapithayakorn, responsabile dell'Organizzazione mondiale della sanità a Pechino citato da Xinhua afferma che distribuire condom nei bar, hotel e night club può diminuire in modo efficace la diffusione dell'Hiv. In realtà l'incremento nel mercato del sesso è minimo: secondo le statistiche del governo, dal 1995 al 2005 la percentuale degli infetti nel mercato del sesso è passato dall' 0,02 all'1%.
In compenso né l'Oms, né il governo dicono nulla su come contrastare la diffusione del morbo fra i drogati e i poveri, dovuta a carenze sanitarie. L'inchiesta del ministero della sanità mostra che più del 50% dei drogati usa un ago più volte e con diversi partner. La maggioranza degli infetti nelle grandi città sono migranti, che non hanno accesso ad alcuna cura sanitaria. Nella sola città di Pechino, su 633 nuovi casi di infezione, 120 sono fra residenti, 12 fra gli stranieri e ben 491 fra i migranti.
30/11/2005