Attivisti per la pace, un indiano e un pakistano, ricevono il Nobel asiatico
Manila (AsiaNews) Ibdu Abdur Rehman, pakistano, e Laxminarayan Ramdas, indiano, sono i vincitori della sezione Pace e Dialogo internazionale del Premio Ramon Magsaysay, istituito dalla medesima Fondazione e conosciuto come "il Nobel asiatico". Entrambi sono stati premiati per il loro tentativo di superare le relazioni ostili fra i due Paesi e creare un consenso popolare in favore della pace fra India e Pakistan.
Ex ammiraglio della Marina indiana in pensione, Laxminarayan Ramdas ha lavorato in varie organizzazioni che si battono per la pace, ultima delle quali il "Forum per la pace e la democrazia della popolazione indiana e pakistana". Nel 2003 ha ricevuto il Premio Father Graham Staines per la Pace e la concordia internazionale.
Rehman, giornalista e attivista per la pace, è l'attuale direttore della Commissione per i diritti umani in Pakistan. Lo scorso anno è stato insignito del Premio internazionale di Norimberga per la Pace e i diritti umani.
"Tutti gli uomini sono afflitti da pregiudizi e non esiste società che ne sia libera" ha affermato Rehman nella lezione dottorale tenuta insieme a Ramdas. "Il Sud Asia oggi è una delle zone del mondo dove stanno dilagando sofferenze e dolore tra la popolazione". In particolare questo avviene fra la popolazione pakistana e indiana, che "hanno una lunga storia di odi reciproci e ora sono incapaci di superare gli effetti dei profondi pregiudizi reciproci".
Dopo la divisione nel 1947, India e Pakistan "non si comportarono da nazioni moderne" ha riconosciuto Rehman. "Una covava timori di aggressioni dall'altra parte, l'altra non accordava fiducia al vicino. Questi pregiudizi hanno bloccato tutti gli sforzi di stabilire normali e buone relazioni bilaterali tra questi due grandi vicini del Sud Asia" ha concluso Rehman.
Ramdas ha ricordato i tragici eventi avvenuti dopo la divisione del '47, "gli orrendi massacri di musulmani in India e di indù e sikh in Pakistan. Più di 14 milioni di persone furono costrette a emigrare e 500mila vennero uccise". Egli ha poi sottolineato l'importanza dei gruppi femminili che a metà degli anni '80 hanno iniziato a stabilire relazioni amicali fra India e Pakistan. Questi gruppi portarono poi alla nascita del "Forum per la pace e la democrazia della popolazione indiana e pakistana" nel settembre del 1994. Due eventi negativi hanno in seguito offuscato il processo di pacificazione indo-pakistano: nel maggio 1998 l'India sperimentava la sua bomba atomica, seguita 17 giorni più tardi dal Pakistan. Tali eventi rallentarono il lavoro del Forum: quelle esplosioni "aumentarono la rabbia della gente della regione. L'ostentazione del potere minò in molti la fiducia nella pace" ha detto Ramdas.
I 2 attivisti hanno concordato - in base alla loro esperienza - che il dialogo è il modo più efficace per ottenere la pace. Ma in questo, ha spiegato Rehman, bisogna coinvolgere la popolazione. In particolare, secondo Ramdas, è necessario investire sui giovani che spesso assorbono i pregiudizi contro i Paesi vicini dai libri di testo e dai media. "È stato un grande risultato riunire la gioventù dei 2 Paesi" ha detto riferendosi ad alcuni scambi fra studenti indiani e pakistani. In un incontro tenutosi a di recente Singapore, 40 studenti di Pakistan e India hanno rilasciato una dichiarazione sul Common Ground - il Piano comune, la piattaforma di accordi fra India e Pakistan: "Noi abbiamo il potere di rendere questa generazione e la prossima le migliori nella storia dell'umanità, o le peggiori. La scelta è completamente nelle nostre mani; noi abbiamo fatto la scelta per un mondo migliore e in pace".
"India e Pakistan sono al bivio per decidere i propri destini. È necessario che i governanti rispondano alla fortissima domanda di pace della gente. Così la pace trionferà e sarà il popolo a vincere" ha concluso Ramdas.
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