Attivisti cristiani di Heed Bangladesh accusano il direttore di corruzione
di William Gomes
Sottratti oltre 210 mila euro. I dipendenti lanciano l’allarme: a rischio progetti per 8,5 milioni di poveri. Elgin Saha ha trasformato una realtà nata per “testimoniare il messaggio cristiano” in un “affare di famiglia”. Crollo nelle donazioni da tutto il mondo.
Dhaka (AsiaNews) – Ha intascato donazioni per un valore di circa 210 mila euro, trasformando l’ente in un “affare di famiglia” per lucrare alle spalle dei benefattori. È la pesante accusa lanciata da membri cristiani a Elgin Saha, direttore esecutivo dell’organizzazione non governativa Heed Bangladesh, attiva nel campo della sanità, educazione e sviluppo economico.
Durante una conferenza stampa tenuta lo scorso 14 dicembre a Dhaka, gli impiegati dell’ong chiedono “giustizia” e la restituzione del denaro sottratto. Essi hanno fornito una serie di prove relative agli illeciti commessi nella gestione dei fondi. E l’accusa è pesantissima: Elgin Saha (nella foto con la famiglia) ha inserito la moglie Teresa Saha, il figlio Timon Saha, sorelle e altri parenti in alcuni ruoli chiave dell’associazione, per sottrarre il denaro frutto di donazioni di cristiani di tutto il mondo.
Nel periodo intercorso fra luglio 2007 e giugno 2008 la Heed Bangladesh ha ricevuto soldi per un totale di poco superiore a 53 milioni di taka (circa 564 mila euro). Tra i benefattori vi sono associazioni di Australia, Svizzera, Olanda e Gran Bretagna. David Biswas, uno degli impiegati, precisa che la ong è nata con lo scopo di “testimoniare il messaggio cristiano alla nazione”. Nel tempo, aggiunge, si è trasformata in un “affare di famiglia” per Elgin Saha, mettendo a rischio progetti che “aiutano più di 8,5 milioni di poveri del Paese”.
Un secondo dipendente aggiunge che “alcuni progetti sono già stati cancellati” dai donatori in seguito alle denunce emerse. “Natale si avvicina – chiosa – e il nostro futuro è in pericolo. Rischiamo di finire in mezzo a una strada”.
Elgin Saha respinge le accuse di corruzione a suo carico e parla di “cospirazione” dei dipendenti. La magistratura, intanto, ha aperto un’inchiesta, conferma di aver ricevuto “denunce dirette” e il governo prenderà “provvedimenti”.
I lavoratori di Heed Bangladesh hanno organizzato una manifestazione all’esterno degli uffici. Le proteste, precisano, continueranno finché “non sarà fatta giustizia”. “Speriamo – concludono – che Gesù ci porti buone notizie per Natale e salvi le nostre vite”.
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