Attivista indiano: Lo Yatra anticorruzione del Bjp vuole colpire i dalit cristiani
di Nirmala Carvalho
Lo afferma Vincent Manoharan, dalit e fondatore della National Campaign for Dalit Human Rights (Ncdhr). L.K. Advani, ex leader del partito ultranazionalista indù è in giro per l’India con il suo yatra (pellegrinaggio) anticorruzione. Manoharan: “Corruzione è il rifiuto intenzionale dei nostri diritti, non solo scambio illegale di denaro”.
Mumbai (AsiaNews) – “La minaccia della corruzione ha superato ogni limite”, ma “temo che il pellegrinaggio anticorruzione di L.K. Advani incoraggerà gli estremisti indù a perpetrare violenze contro i dalit, soprattutto cristiani”. È il commento di Vincent Manoharan, attivista dalit e fondatore della National Campaign for Dalit Human Rights (Ncdhr), sullo yatra (pellegrinaggio) anticorruzione organizzato dal vecchio leader del Bharatiya Janata Party (Bjp, partito ultranazionalista indù) Advani. Lo scorso 9 ottobre, il politico ha lanciato la sua personale campagna contro la corruzione, in linea con la presa di posizione del Bjp sul tema. Molti hanno criticato il gesto di Advani, accusandolo di volersi ricandidare come primo ministro alle elezioni del 2014, nonostante abbia 84 anni. Altri credono che il Bjp stia usando il carisma del vecchio leader per riconquistare consensi.
Il Bjp sostiene gruppi e movimenti di estremisti indù appartenenti al Sangh Parivar, come il Rashtriya Swayamsevak Sangh (Rss), il Vishwa Hindu Parishad (Vhp) o il Bajrang Dal, spesso responsabili delle violenze contro dalit e cristiani. Lo stesso L.K. Advani – considerato oggi un moderato – ha iniziato la sua carriera politica nel Rss.
“La nostra percezione della corruzione – spiega Manoharan – ha connotati più ampi. Non si tratta solo di scambio illegale di denaro e favori. Per noi, il rifiuto intenzionale delle nostre preoccupazioni, del nostro spazio e dei diritti sociali, economici e politici sono corruzione. È questa corruzione in nome della casta, della classe o del patriarcato che danneggia la nostra dignità e le nostre vite”.
Secondo il fondatore e presidente del Ncdhr, lo yatra di Advani “mira a una ripresa politica del Bjp e del suo futuro potere”.
“Yatra, comizi o altre forme di propaganda – nota Manoharan – aiutano le forze fondamentaliste indù a rafforzare i loro piani di violenza contro i dalit. Ogni volta che i quadri riacquistano potere, vogliono mostrare la loro forza e il loro valore solo attaccando i dalit cristiani. Nessun’altra casta subisce violenze simili”.
Il Bjp sostiene gruppi e movimenti di estremisti indù appartenenti al Sangh Parivar, come il Rashtriya Swayamsevak Sangh (Rss), il Vishwa Hindu Parishad (Vhp) o il Bajrang Dal, spesso responsabili delle violenze contro dalit e cristiani. Lo stesso L.K. Advani – considerato oggi un moderato – ha iniziato la sua carriera politica nel Rss.
“La nostra percezione della corruzione – spiega Manoharan – ha connotati più ampi. Non si tratta solo di scambio illegale di denaro e favori. Per noi, il rifiuto intenzionale delle nostre preoccupazioni, del nostro spazio e dei diritti sociali, economici e politici sono corruzione. È questa corruzione in nome della casta, della classe o del patriarcato che danneggia la nostra dignità e le nostre vite”.
Secondo il fondatore e presidente del Ncdhr, lo yatra di Advani “mira a una ripresa politica del Bjp e del suo futuro potere”.
“Yatra, comizi o altre forme di propaganda – nota Manoharan – aiutano le forze fondamentaliste indù a rafforzare i loro piani di violenza contro i dalit. Ogni volta che i quadri riacquistano potere, vogliono mostrare la loro forza e il loro valore solo attaccando i dalit cristiani. Nessun’altra casta subisce violenze simili”.
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