Attentato contro la chiesa siro-ortodossa di sant’Efrem a Kirkuk
L’ordigno è scoppiato nella notte, verso l’1.30. Non ci sono vittime, ma i danni alla chiesa sono enormi. Altri attentati contro i cristiani a Kirkuk sono avvenuti all’inizio di agosto.
Kirkuk (AsiaNews) – Questa notte alcuni ordigni sono esplosi contro la chiesa di sant’Efrem a Kirkuk. La chiesa siro-ortodossa è a poche centinaia di metri dalla cattedrale caldea, nel centro della città. Gli ordigni sono esplosi all’1.30 di questa notte e non hanno fatto vittime umane, ma i danni alla chiesa sono enorme (v. foto).
Quello di oggi è l’ennesimo attentato di una serie contro i cristiani e i loro luoghi di culto. Lo scorso 2 agosto un’autobomba è esplosa davanti alla chiesa siro-cattolica della Sacra Famiglia, ferendo 15 persone. L’ordigno si trovava a bordo di una vettura, parcheggiata nei pressi dell’edificio. Nello stesso giorno, un altro ordigno con autobomba, parcheggiato vicino a una chiesa presbiteriana, è stato disinnescato prima che scoppiasse.
I cristiani in Iraq sono sempre più divenuti il bersaglio del fondamentalismo islamico ancora attivo; allo stesso tempo, essi sono presi di mira nelle faide locali. Kirkuk, con i suoi 900mila abitanti, e con i depositi di petrolio più importanti dell’Iraq, da tempo è al centro di un conflitto etnico-politico fra arabi, turcomanni e curdi. Questi ultimi la vorrebbero annessa alla regione del Kurdistan, mentre arabi e turcomanni sostengono il legame con il governo centrale irakeno.
Quello di oggi è l’ennesimo attentato di una serie contro i cristiani e i loro luoghi di culto. Lo scorso 2 agosto un’autobomba è esplosa davanti alla chiesa siro-cattolica della Sacra Famiglia, ferendo 15 persone. L’ordigno si trovava a bordo di una vettura, parcheggiata nei pressi dell’edificio. Nello stesso giorno, un altro ordigno con autobomba, parcheggiato vicino a una chiesa presbiteriana, è stato disinnescato prima che scoppiasse.
I cristiani in Iraq sono sempre più divenuti il bersaglio del fondamentalismo islamico ancora attivo; allo stesso tempo, essi sono presi di mira nelle faide locali. Kirkuk, con i suoi 900mila abitanti, e con i depositi di petrolio più importanti dell’Iraq, da tempo è al centro di un conflitto etnico-politico fra arabi, turcomanni e curdi. Questi ultimi la vorrebbero annessa alla regione del Kurdistan, mentre arabi e turcomanni sostengono il legame con il governo centrale irakeno.
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