Attentato a un Festival buddista, quattro morti e 50 feriti
Bangkok (AsiaNews/Agenzie) - Sono almeno quattro i morti e decine i feriti, colpiti dall'esplosione di una granata durante un concerto organizzato nel contesto di un Festival religioso buddista; l'attacco è avvenuto questa mattina nel distretto di Nadoon, provincia di Maha Sarakham, nel nord-est della Thailandia. Dalle prime, frammentarie ricostruzione sembra che un uomo abbia compiuto il gesto per vendicarsi di un dissidio avvenuto in precedenza con un'altra persona presente alle celebrazioni; alla base dello scontro, vi sarebbero divisioni e lotte fra bande di malviventi attive nella zona. Sembra scongiurata, invece, la pista del fondamentalismo di matrice islamica e separatista, responsabile nel recente passato di attacchi e violenze soprattutto nel sud del Paese, al confine con la Malaysia.
L'attentato è avvenuto durante un concerto di musica tradizionale all'interno di una pagoda, in occasione della festa buddista di Makha Bhucha in cui si ricordano gli insegnamenti dell'illuminato nel giorno della luna piena. Il capo della polizia Kritchai Saruamsri riferisce che alcuni agenti hanno notato un uomo, il 31enne Winai Jed-ngam, che portava con sé una granata M67 alla quale era stata rimossa la sicura. Gli agenti hanno cercato di bloccarlo, ma prima di riuscirvi egli ha scagliato l'ordigno che, toccato terra, è esploso.
La deflagrazione ha ucciso quattro persone, di cui due poliziotti e due civili, che assistevano al concerto della band Ponglang Sa-orn, conosciuta e apprezzata in Thailandia. I feriti sarebbero almeno 50, ma la stima è parziale. Fra i feriti vi sarebbe anche lo stesso attentatore e uno dei componenti del gruppo musicale. La polizia ha avviato un'inchiesta sull'attacco che, secondo le prime informazioni, dovrebbe essere legato a dispute in corso da tempo nella provincia fra bande criminali rivali; sembra esclusa la pista dell'estremismo religioso e confessionale.
In Thailandia circa l'85% della popolazione è buddista. Le province meridionali di Narathiwat, Yala e Pattani sono invece a netta maggioranza musulmana e un tempo erano un sultanato autonomo malaysiano. Le attuali tensioni sono iniziate nel 2004 a causa di una rivolta separatista nelle regioni a maggioranza islamica. In sei anni più di 4300 persone sono rimaste uccise in attacchi e omicidi sommari. Nella lunga serie di morti, l'obiettivo più frequente degli islamici malay sono le forze di polizia e gli insegnanti; i musulmani vedono nella scuola statale un tentativo di imporre la cultura buddista e dal 2008 sono stati uccisi 153 docenti.
19/04/2019 11:54