Attentato a Peshawar, Chiesa: segno di anarchia e intolleranza
Peshawar (AsiaNews) – Almeno 24 persone, tra cui due donne, sono rimaste uccise e altre decine sono rimaste ferite nell'esplosione avvenuta in un albergo di Peshawar, Pakistan nord-occidentale, nei pressi del confine con l'Afghanistan. Lo ha annunciato la polizia locale, ma il bilancio delle vittime potrebbe salire: numerosi dei feriti versano in condizioni critiche. La Chiesa pakistana ha subito condannato l’attacco e chiesto con forza al governo di “ripristinare legalità e ordine nel Paese”.
Obiettivo dell'attentato è l'hotel Marhaba, che si trova in una zona molto affollata del centro cittadino, vicino all’antica moschea Mahabat. Fonti locali sottolineano che la maggior parte del personale e dei clienti dell’albergo colpito è di origine afgana. Secondo prime indiscrezioni, non confermate si potrebbe trattare di un kamikaze. Shahid Masood, noto analista di una tv privata, ritiene possibile che l’attentato sia una rappresaglia per l’uccisione del leader talebano, mullah Dadullah, morto lo scorso 12 maggio in un’operazione congiunta di NATO e Kabul nel sud dell’Afghanistan.
Immediata la condanna della Chiesa per “la morte di persone innocenti”. Mons. Lawrence J. Saldanha, presidente della Conferenza episcopale pakistana, definisce i fatti di Peshawar “il segno di una sempre maggiore anarchia e intolleranza, laddove non vi è legge ed ordine, vi sono persone che ne traggono vantaggio”. Rivolgendosi al governo chiede quindi “imparzialità nelle indagini sull’estremismo” e assicura “preghiere per la tolleranza in Pakistan, in modo che si possa procedere ad una soluzione pacifica dei conflitti e ad una vera giustizia sociale”.
Con l’aiuto dei cittadini, le squadre di soccorso stanno trasferendo i feriti all’ospedale Lady Reading, dove è scattato il codice d’emergenza. Lo stato d’allerta al momento è stato innalzato in tutte le maggiori città del Paese, mentre il governo provinciale ha annunciato lo stanziamento di 100mila rupie come risarcimento ai familiari dei deceduti e 50mila rupie per i feriti.
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