Attacchi aerei dell'esercito contro le Tigri Tamil: la pace si allontana
Governo e ribelli dicono di voler riprendere i negoziati, ma proseguono gli scontri sanguinosi. Il bombardamento avvenuto proprio mentre nella zona si trova l'inviato di Oslo per favorire la ripresa dei negoziati.
Colombo (AsiaNews/Agenzie) Una serie di attacchi aerei condotti dalle forze governative contro postazioni delle Tigri Tamil sembra tornare a complicare la possibilità di una ripresa dei colloqui di pace.
Ieri, un portavoce dei separatisti Tamil ha espresso la disponibilità delle Tigri a riprendere il negoziato. "Siamo pronti per i colloqui", ha detto Daya Master, portavoce dei ribelli, aggiungendo di non aver posto "alcuna condizione". Master ha però ammonito che i ribelli abbandoneranno il cessate-il-fuoco deciso nel 2002, se il governo prosegue nella sua campagna militare.
Oggi il governo valuta se riprendere i negoziati. In precedenza aveva posto come condizione per riprenderli proprio una cessazione delle ostilità, di cui accusa le Tigri Tamil.
Ma oggi ci sono stati bombardamenti aerei su una zona controllata dai ribelli, tra cui Pooneryn, ad appena 30 km. da Kilinochchi dove si trovava Jon Hanssen-Bauer, inviato di Oslo per favorire la ripresa dei negoziati tra le parti. I ribelli accusano il governo di "malafede", dopo che Keheliya Rambukwella, portavoce del governo per la Sicurezza, aveva detto che i negoziati potevano riprendere il 30 ottobre o il 10 novembre. A sua volta l'esercito dice che il raid aereo risponde a un pesante attacco di artiglieria delle Tigri.
Il precario armistizio ha posto fine a decenni di guerra civile con oltre 65 mila morti, con la quale i ribelli Tigri Tamil hanno cercato di ottenere uno Stato separato per la minoranza etnica Tamil. I nuovi scontri hanno causato da luglio oltre 1.000 morti, tra combattenti e civili, con le parti che si accusano l'un l'altra di violare la tregua.
29/10/2019 09:37