Assad reagisce alle pressioni internazionali bloccando stampa e oppositori
L'Organizzazione nazionale per la difesa dei diritti fondamentali dell'uomo accusa il regime di "utilizzare tutti i mezzi illeciti per rimanere alla guida dello Stato"; il Centro nazionale per la difesa e la protezione dei diritti della stampa e dei giornalisti, denuncia le "continue aggressioni da parte del governo".
Damasco (AsiaNews) Di fronte alla pressione internazionale, il governo di Bachar El Assad reagisce stringendo i freni della già quasi inesistente libertà di stampa e con campagne contro attivisti delle organizzazioni dei diritti dell'uomo. Ieri è stato arrestato Fateh Jamous, responsabile del Movimento comunista, con l'accusa di collaborazione con i nemici del regime, perché durante il suo ultimo viaggio in Francia, Gran Bretagna e Paesi scandinavi, ha avuto incontri di natura politica con alcuni attivisti che si oppongono al regime del partito Baath.
Ammar Korba, direttore dell'Organizzazione nazionale per la difesa dei diritti fondamentali dell'uomo, parlando con AsiaNews, ha accusato il regime di "utilizzare tutti i mezzi illeciti per rimanere alla guida dello Stato, che sta vivendo ormai momenti tragici a causa di una politica sbagliata che sta distruggendo il Paese e la sua storia". A suo giudizio, l'arresto di Fateh Jamous fa parte della campagna che mira a calpestare ogni persona libera; i siriani debbono comunque continuare a credere "nell'efficacia dei principi nobili che hanno costruito ed edificato la storia della Siria". Il mondo libero aiuti il popolo siriano per uscire dallo stato d'emergenza che regna da più di trent'anni.
Sempre ieri, in un comunicato reso pubblico a Damasco, Anwar El Bannah, responsabile del Centro nazionale per la difesa e la protezione dei diritti della stampa e dei giornalisti, ha espresso il suo "timore di fronte alle continue aggressioni da parte del governo siriano contro la stampa che sta attraversando un momento nero" ed ha lanciato un appello ai responsabili ed a tutti gli amici della libertà a favore di tre giornalisti siriani arrestati da molto tempo: Massoud Hamid, Ali Abdallah, Mouhamed Ghanem. Il documento rinnova l'appello al governo siriano perché cessino tutte le pressioni fisiche e morali contro la libertà di pensiero, denuncia tutte le minacce che sta affrontando la stampa e chiede di interrompere il controllo sulle linee internet. La libertà di pensiero, afferma Bannah, è "la via sicura per combattere la corruzione, causa del declino del Paese". Il comunicato, infine, chiede ai responsabili di fare una lettura approfondita del documento pubblicato dall'Organizzazione della conferenza islamica in Arabia Saudita, nel quale si denunciano tutte le aggressioni contro la libertà di pensiero e di stampa e che "considera i Paesi che non rispettano questi diritti fondamentali degli uomini, nemici dello sviluppo e della pace sociale".
29/04/2021 08:41