25/02/2010, 00.00
SIRIA - IRAN
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Assad difende il nucleare iraniano

Il presidente di Teheran visita Damasco e trova l’appoggio della Siria, che non intende “allontanarsi dal vicino” come ha chiesto Hillary Clinton. Le centrali nucleari “hanno un chiaro scopo pacifico”.
Damasco (AsiaNews/Agenzie) – Il nucleare iraniano “ha un chiaro scopo pacifico” e la Siria “non intende prendere le distanze da Teheran”. Lo ha detto questa mattina il presidente di Damasco, Bashar al Assad, che si è detto “stupito” per la richiesta americana di prendere le distanze dall'Iran. Il presidente siriano, sulla carta alleato di Washington nella guerra al terrorismo internazionale, ha rilasciato queste dichiarazioni durante una conferenza stampa con il suo omologo iraniano Mahmoud Ahmadinejad.
 
Interpellato sulla richiesta avanzata alla Siria dal Segretario di Stato americano Hillary Clinton di “cominciare ad allontanarsi dall'Iran”, Assad ha risposto: “Sono stupito che chiedano ai Paesi di allontanarsi gli uni degli altri. Abbiamo bisogno di rafforzare maggiormente le relazioni se l'obiettivo è davvero la stabilità”.
 
“Auspichiamo - ha aggiunto Assad a proposito del dossier nucleare iraniano - che gli altri non ci diano lezioni sui rapporti nella nostra regione. Proibire a uno Stato indipendente il diritto all'arricchimento (dell'uranio) solleva un nuovo processo colonialista nella regione”.
 
Il Segretario di Stato americano ha detto ieri di “sperare in una risoluzione dell'Onu che condanni le controverse attività nucleari dell'Iran in un periodo compreso tra i trenta e i sessanta giorni”. Assad ha risposto spiegando che il vertice è servito per “ribadire la profondità dei rapporti bilaterali e l'intenzione di migliorarli e rafforzarli a tutti i livelli e senza eccezioni”.
 
Da parte sua, il leader iraniano ha aggiunto: “Se l’entità sionista (Israele) ripeterà gli errori commessi in passato, la Siria e l’Iran saranno pronti ad affrontarla. Israele deve capire che vanno riconosciuti i diritti dei popoli della regione”. Il presidente iraniano, tornato a Damasco a 9 mesi dall'ultima visita, ha accusato inoltre Washington di “voler creare un grande Medio Oriente con un grande Stato sionista. Israele sta andando verso la sua dissoluzione perché è finito in un vicolo cieco. Dobbiamo sempre essere pronti a subire un attacco da parte loro, ma non solo a parole”.
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