AsiaNews.it ha 6 anni: la denuncia e la speranza
Roma (AsiaNews) - Quest’oggi AsiaNews.it compie 6 anni. Il piccolo sito che ha ormai milioni di contatti ogni giorno (in media i nostri visitatori crescono del 10% all’anno), è divenuto un mezzo che fa comunicare esperienze lontane, spingendo alla condivisione fra Oriente e occidente. È uno strumento anche di denuncia, ma soprattutto di speranza.
Nelle prime settimane di novembre, rappresentanti di Giustizia e Pace in Pakistan sono giunti in Europa per sensibilizzare le Chiese sulle loro sofferenze. Essi hanno visitato anche la nostra sede di AsiaNews chiedendo il nostro sostegno per eliminare dal loro Paese la legge sulla blasfemia, che commina prigione e pena capitale contro tutti coloro che offendono il Corano o Maometto.
La richiesta dei cristiani pakistani è solo l’ultima in ordine di tempo delle urgenze che ci giungono perché questo piccolo strumento che è AsiaNews diffonda notizie, fatti, testimonianze di quanto le Chiese e i popoli in Asia vivono e soffrono.
I cristiani dell’Orissa ci ringraziano per l’attenzione che abbiamo portato loro e che ha trascinato molta informazione nel mondo. “Senza di voi – ci ha scritto un giovane da Bhubaneshwar – avremmo sofferto nell’indifferenza del mondo”.
P. Thomas Chellan è una delle prime vittime delle violenze a Kandhamal. Il suo calvario è stato pubblicato mesi fa su AsiaNews: picchiato per ore, denudato, cosparso di benzina, trascinato per essere oltraggiato…. A un anno dal giorno del suo martirio, ci ha telefonato dall’India per ringraziarci: “Grazie alla vostra attenzione – ci ha detto – ho compreso che la Chiesa universale era vicina alle mie sofferenze. La vostra solidarietà mi fa accettare quanto ho vissuto come una partecipazione alle sofferenze di Cristo e mi fa desiderare ancora di più di annunciare la fede in Gesù alle popolazioni dell’Orissa”.
Questi messaggi – e tanti altri che ci vengono da tibetani, birmani, irakeni, afghani, russi, giapponesi – ci confortano sulla bontà di questo nostro lavoro che è soprattutto una missione.
Il nostro impegno a favore della verità mette in luce i punti critici per la libertà religiosa. Esso sta dando frutti insperati: diverse personalità musulmane – in contatto con noi - si levano a difendere la libertà per i cristiani in Indonesia, in Iraq, in Pakistan. Molti altri sono attivi nel promuovere la dignità della donna nel mondo islamico, o i diritti, la giustizia, la libertà per le Chiese in Cina.
La nostra informazione è utile anche a tutti coloro che hanno rapporti economici e commerciali coi Paesi dell’Asia: dove la libertà religiosa è minacciata, anche la libertà del commercio è in pericolo.
A sei anni dal lancio del sito internet www.asianews.it (in italiano, inglese, cinese), desideriamo ringraziare il Signore perché ci fa vivere una missione importante, quella di un dialogo fra Oriente e Occidente che abbia a cuore non solo le borse, ma la persona umana, i popoli e le Chiese.
Ma è doveroso ringraziare anche tutti voi che ci sostenete con la preghiera e anche con l’aiuto economico. Seppure con qualche difficoltà, esso non ci è mancato nemmeno in questo periodo di difficile crisi mondiale. Questo è segno che chi ci legge vuole condividere – anche con fatica – gli ideali per cui viviamo.
Cari amici, continuate a farlo perché si diffonda sempre più la fraternità fra l’Asia e il mondo in nome di Gesù Cristo.
24/01/2014
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01/11/2003