Asia: caro petrolio frena crescita economica
Bangkok (AsiaNews/Agenzie) I prezzi del greggio pesante e leggero continueranno ad essere un freno per la crescita economica dei paesi asiatici sul Pacifico per tutto il 2005. Lo ha reso noto ieri un rapporto della Economic and Social Commission for Asia and the Pacific (Escap). Secondo l'agenzia Onu, la crescita economica della regione scenderà dall'attuale 6,9% al 6,2% il prossimo anno se il prezzo medio del greggio nel 2005 si manterrà sui 38 dollari al barile: In media nel 2004 il prezzo è stato di 30 dollari.
"In generale, le prospettive per il 2005 sono peggiorate ha detto Kim Hak-su, segretario esecutivo della Escap tutte le previsioni fanno pensare a una modesta diminuzione della produzione". La rete dei paesi importatori di greggio in Asia soprattutto Cina, Taiwan, India e Thailandia hanno già sperimentato, dichiara Kim, crescenti pressioni sui prezzi al consumo, conseguenza dell'aumento dei prezzi all'ingrosso e dei prezzi del greggio.
Secondo il segretario Escap, "se i prezzi rimangono ai livelli attuali fino alla metà del 2005, potranno avere un impatto negativo sulla crescita del prodotto interno lordo (PIL) nella regione ". Ieri, il costo del greggio è arrivato a 41 dollari al barile sul mercato asiatico dopo aver raggiunto venerdì i minimi da circa 5 mesi. L'aumento registratosi ieri è la reazione al provvedimento dell'Arabia Saudita di ridurre gli approvvigionamenti di gennaio ai clienti asiatici, adeguandosi così al recente accordo Opec (Organisation of Petroleum Exporting Countries) di tagliare di un milione di barili al giorno i rifornimenti in eccesso al mercato.
Secondo la Escap, in base all'esperienza passata, ogni aumento di 10 dollari sul prezzo del petrolio, prolungato per 12 mesi, riduce dello 0,8% la crescita del PIL nelle economie asiatiche.
Il rapporto dice che l'impatto avviene anzitutto all'interno dei paesi, attraverso l'aumento dell'inflazione e una diminuzione della domanda dei beni di consumo: i prezzi del petrolio più alti influiscono sui prezzi interni e il consumo; poi, con lieve ritardo, anche sul mercato estero, perché gli stessi effetti vengono sentiti dagli importatori.